Con un’apposita delibera Regione Lombardia oggi ha stilato un elenco dei comprensori sciistici e dei Comuni con i requisiti per accedere ai fondi del ‘Dl Sostegni’ al termine di un anno e mezzo che ha messo a dura prova un intero settore e tutto il suo indotto.

La delibera identifica i comprensori come territori costituiti dai Comuni che hanno al proprio interno impianti da risalita o piste da sci, sia da discesa che di fondo, e che hanno le caratteristiche per poter beneficare dei ristori per il fermo subito a causa del covid-19. Per le imprese e i Comuni dei comprensori identificati dalle Regioni infatti, il ‘Dl Sostegni’ mette a disposizione un fondo capace di 700 milioni. Di cui 430 milioni per gli esercenti di attività di impianti di risalita a fune, 40 per maestri di sci e scuole di sci e 230 per le impresse turistiche.

Con il ‘DL Sostegni/bis’, c’è poi stato un ulteriore incremento di 100 milioni per le imprese turistiche, portando il fondo per queste attività a 330 milioni. A essere interessati sono 58 Comuni lombardi in 7 province.

Per quanto riguarda la nostra Brescia i Comuni che sono stati compresi in questa lista sono: Angolo Terme, Artogne, Bagolino, Borno, Breno, Collio, Corteno Golgi, Pisogne, Ponte di Legno e Temù.

“La definizione dei comprensori sciistici è un ulteriore passo propedeutico per far arrivare i giusti indennizzi al comparto della montagna – ha detto l’assessore regionale alla Montagna, Enti locali e Piccoli Comuni, Massimo Sertori – Siamo sempre più vicini alla concretizzazione di quanto promesso dal ministro Garavaglia e dal presidente Fontana, all’indomani del blocco dell’apertura degli impianti di risalita e della stagione invernale, che ha arrecato molti danni economici agli operatori della montagna”.

A queste parole hanno fatto eco quelle dell’assessore regionale al Turismo, Marketing territoriale e Moda, Lara Magoni: “Dopo mesi di sofferenza, praticamente in lockdown lavorativo da due stagioni invernali, finalmente una buona notizia per quegli operatori turistici che sono il volàno dell’economia della montagna e che, con sacrificio e tenacia, rendono ancora più attrattivi e accoglienti i nostri territori”.