Battesimo tutt’altro che positivo per i nuovi treni Colleoni di Trenord, convogli ibridi che avrebbero dovuto prestare un servizio moderno ed ecologico sulla linea Brescia Parma. A pochi giorni dall’entrata in servizio erano già stati evidenziati alcuni problemi che ne avevano imposto lo stop. A distanza di poco più di un mese la situazione non migliora.

Si tratta, in soldoni, di incompatibilità fra gli apparati tecnici di terra e di bordo. Sta di fatto che ora Trenord chiede a Stadler, la società svizzera che costrisce i Colleoni, di risolvere il problema. Mentre FerrovieNord ha annunciato lo stop ai pagamenti e alle consegne (30 previste entro il 2024 con un costo unitario di 6.4 milioni).

“Problemi di affidabilità inattesi e sorprendenti” scrive Trenord sui nuovi treni Colleoni, che si aggiungono all’incompatibilità con gli apparati di terra. I problemi di “dialogo” fra sistemi di bordo e di terra causano la frenatura di emergenza delle corse e rendono necessaria una procedura manuale per lo sblocco. Ogni frenatura inattesa costa dai 5 ai 15 minuti di ritardo.

A tutto questo si aggiunge il fatto che i sistemi di bordo dei nuovi treni, adeguati alle più recenti normative di sicurezza, nell’avvicinarsi ad alcuni semafori rossi innestano automaticamente una velocità di 10 km/h. Questi continui rallentamenti causano un ulteriore aumento dei tempi di percorrenza. Trenord ha chiesto a RFI di realizzare le azioni di adeguamento dell’infrastruttura che possano consentire di evitare i rallentamenti. In caso contrario gli orari dovranno essere ricalcolati.

Sta di fatto che per il momento sulla linea tornano a circolare le fumose Aln 668, risalenti agli anni 70 e 80 ma attualmente più affidabili.