foto d'archivio

Ieri è stato il giorno della difesa al Palagiustizia di Brescia per le udienze sulla strage di Erba. In aula si sono discusse le istanze di revisione della sentenza che ha condannato Olindo Romano e Rosa Bazzi.

Secondo i legali dei coniugi le confessioni furono estorte, perché Olindo e Rosa – stando a quanto riporta l’Ansa – non erano in condizioni mentali da sostenere in interrogatorio come stabilito da consulenti della difesa negli elaborati allegati all’istanza di revisione. Gli avvocati avrebbero poi richiesto di sentire un tunisino che ha avanzato l’ipotesi di un massacro figlio di un giro di droga.

L’accusa ha invece chiesto che tutte le istanze siano dichiarate inammissibili. Per la decisione, ora, bisognerà attendere. Infatti l’udienza è stata rinviata al prossimo 10 luglio per le eventuali repliche, cui seguirà la camera di consiglio.

Anche in questa occasione, così come all’udienza del primo marzo, sono stati molti i curiosi che fin dalle prime ore dell’alba si sono messi in fila per provare ad assistere al dibattimento. In aula non sono mancati momenti di tensione quando uno dei legali di Rosa e Olindo, Nico D’Ascola, ha invitato i rappresentanti dell’accusa a “non mostrare segni plateali di dissenso” durante il suo intervento. Pare infatti che i magistrati scuotessero la testa, mentre quando a parlare era stata l’accusa non vi erano state reazioni.