I dati Aci-Istat sui primi sei mesi del 2021 mostrano, in Italia, una decisa impennata rispetto allo stesso periodo del 2020: gli incidenti con lesioni sono aumentati del 31,3%, le vittime del 22,3% e i feriti del 28,1%. Ma lo scorso anno c’era la pandemia. Rispetto alla media 2017-2019, gli incidenti sono invece diminuiti del 19,8% e i feriti del 27,6%.

In particolare, l’incremento maggiore di vittime tra il 2020 e il 2021 si è registrato sulle autostrade (+50%) mentre sulle urbane ed extraurbane la crescita è stata tra il 17 e il 20%.

In valore assoluto, tra gennaio e giugno gli incidenti, in Italia, sono stati 65.116, i morti 1.239 e i feriti 85.647.

In media 360 incidenti, 7 morti e 473 feriti ogni giorno.
C’era da aspettarselo, evidentemente, considerato che da marzo 2020 la circolazione si è bloccata per due mesi e, comunque, la ripresa, a partire da maggio, fu comunque molto graduale.

Se però si prende in considerazione il periodo precedente la pandemia, evidenziano Aci e Istat, i dati che emergono sono tutt’altro che negativi: rispetto alla media 2017-2019, infatti, gli incidenti sono diminuiti del 22,5%, i deceduti del 19,8% e i feriti del 27,6%.

Il 21 novembre è la Giornata Mondiale e Nazione del Ricordo delle Vittime della Strada.

Ricordare per cambiare è un dovere, ma non basta. Si devono fermare le stragi stradali con l’aiuto della tecnologia e della scienza, per migliorare il più possibile la sicurezza. E direttamente collegato al tema della sicurezza c’è un altro aspetto molto importante e attualissimo: l’inquinamento ambientale.

Il mondo è interconnesso e noi, alla fine, subiamo le conseguenze delle azioni da noi stessi compiute a danno della vita e del pianeta.
La prevenzione al territorio è prioritaria quanto lo è quella per la sicurezza alla persona.

I due aspetti si possono coniugare con la mobilità pubblica sostenibile: adottare mezzi di trasporto a bassa o a zero emissione di CO2; per gli spostamenti brevi muoversi a piedi (migliora la salute) o con mezzi leggeri; utilizzare il trasporto pubblico moderno e multimodale anziché l’auto privata; corredare i mezzi di trasporto dei dispositivi tecnologici per prevenire gli incidenti; contrastare la violenza motorizzata adottando il limite di velocità; adottare infrastrutture che garantiscano un alto livello di sicurezza.