Due eroi silenziosi emersi dalle tenebre e dall’oscurità del tentato attacco terroristico ai danni di un pullman di studenti di Varese. Le urla, le fiamme, le grida di panico e paura hanno squarciato il cielo di tutto lo stivale e sono entrare nelle case di qualsiasi italiano. Rabbia e sgomento sono le sensazioni che ardono nel cuore di chi ha visto la morte in faccia, di chi ha vissuto quegli attimi di terrore che parevano eterni. Il lieto fine di un pomeriggio di ordinaria follia è arrivato grazie a due eroi per caso. Un insegnante bresciano di Palazzolo, Alessandro Cadei, ed un giovanissimo studente di soli 13 anni, Ramy Shehata, colui che si è liberato dalla morsa dei lacci ai polsi liberando a sua volta i compagni. L’autore del folle gesto che poteva costare numerose vite umane dando fuoco al pullman è Ousseynou Sy, 47 enne senegalese ma con cittadinanza italiana. Scavando nel suo passato si è scoperto una cosa assai sconcertante. L’uomo nel 2012 subì un processo per molestie sessuali nei confronti di una ragazzina di 17 anni di Orzinuovi. Anche allora Sy era al volante di un pullman. L’uomo palpeggiò l’unica studentessa presente sul bus. Per tale gesto Sy era stato condannato dal Tribunale di Brescia ad un anno e due mesi. Una condanna diventata definitiva lo scorso 28 novembre con le motivazioni della Cassazione: La domanda sorge spontanea: perchè Sy era ancora alla guida di un pullman con a bordo degli studenti?