Nelle prime ore di oggi, il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato l’avvio di una “operazione militare speciale” nel Donbass, dove si trovano le repubbliche separatiste di Donetsk e Luhansk, di cui Mosca ha formalmente riconosciuto l’indipendenza.

La Russia ha lanciato un attacco con missili balistici e da crociera contro diversi obiettivi nell’area di Kiev. Le deflagrazioni sarebbero state avvertite anche a Mariupol, Charkiv e Odessa. “Il quartier generale delle Forze armate ucraine nel Donbass è stato completamente distrutto”, lo ha dichiarato questa mattina il leader dell’autoproclamata repubblica popolare di Donetsk, Denis Pushilin, all’emittente televisiva “Rossija 24”. “Posso dire che tutto questo finirà molto presto, le nostre città, le città della repubblica popolare di Donetsk, saranno liberate in un futuro molto prossimo” ha aggiunto Pushilin. Come già osservato in precedenza dai separatisti di Donetsk, il compito delle milizie dell’entità è raggiungere i confini della regione omonima e “liberare” questi territori.

Ministero della Difesa russo: forze armate di Kiev abbandonano in massa le loro posizioni

“Le unità e l’esercito delle Forze armate ucraine stanno abbandonando massicciamente le loro posizioni, deponendo le armi”. Lo ha affermato questa mattina il ministero della Difesa russo, in una nota, sottolineando che questa informazione è “confermata dai servizi segreti”.

Anche il leader dell’autoproclamata repubblica popolare di Luhansk, Leonid Pasechnik, ha dichiarato quasi in contemporanea che “i militari delle Forze armate ucraine si stanno rifiutando di obbedire agli ordini provenienti da Kiev e stanno deponendo le armi”.

Introdotta la legge marziale. Zelensky: “Serve coalizione anti-Putin”

“La legge marziale è stata introdotta in tutto il territorio dell’Ucraina”, ha annunciato questa mattina il presidente l Volodymyr Zelensky in un discorso alla nazione pubblicato sul suo canale Telegram. Il capo dello Stato ha esortato i suoi concittadini a non farsi prendere dal panico e ha dato l’ordine alle Forze armate del Paese di infliggere il massimo delle perdite agli invasori, in qualità di comandante supremo delle Forze armate. In un tweet pubblicato quasi in contemporanea, Zelensky ha anche esortato i Paesi occidentali a costruire immediatamente una “coalizione anti-Putin”. Nel tweet, il capo dello Stato ucraino ha riferito di aver parlato con alcuni leader occidentali, tra cui il presidente statunitense Joe Biden ed il primo ministro britannico Boris Johnson. Il presidente ucraino ha inoltre invitato a decretare sanzioni contro la Russia e a sostenere militarmente e finanziariamente l’Ucraina, chiedendo anche che Mosca venga “costretta alla pace”.

I primi effetti sui mercati

Il prezzo del petrolio Brent è schizzato questa mattina a 101 dollari al barile per la prima volta dall’agosto del 2014, dopo l’attacco militare della Russia in Ucraina. Lo riporta l’emittente “Cnn”, secondo cui gli investitori temono una nuova tornata di sanzioni e un ulteriore aumento dell’inflazione e potrebbero puntare su beni rifugio come l’oro e il dollaro statunitense. I primi mercati azionari a reagire sono quelli asiatici, con l’incide Nikkei in Giappone in ribasso del 2%.

La Borsa di Mosca ha annunciato la sospensione delle transazioni per la giornata odierna. Le negoziazioni resteranno ferme. Alle prime ore del mattino, il mercato azionario di Mosca e il rublo, la valuta russa, hanno registrato un grave ribasso di oltre il 10 per cento, tale per cui si è deciso di interrompere le transazioni.

La condanna dell’Ue

Le istituzioni dell’Ue hanno condannato con la massima fermezza l’attacco della Russia contro l’Ucraina, pubblicando su Twitter il medesimo messaggio: “Condanniamo con forza l’attacco ingiustificato della Russia contro l’Ucraina. In queste ore oscure, i nostri pensieri vanno all’Ucraina e alle donne, uomini, bambini che fronteggiano questo attacco non provocato e temono per le loro vite. Riterremo il Cremlino responsabile”.

Il testo è stato condiviso dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, dal presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, dalla presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, e dall’Alto rappresentante dell’Unione per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza, Josep Borrell.

La dura condanna della NATO

Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha condannato l’attacco “sconsiderato e non provocato” della Russia contro l’Ucraina: “Ancora una volta, nonostante i nostri ripetuti avvertimenti e incessanti sforzi diplomatici, la Russia ha scelto la via dell’aggressione contro un Paese sovrano e indipendente”, afferma Stoltenberg in un comunicato diffuso dall’Alleanza atlantica. Per il segretario generale della Nato, “questa è una grave violazione del diritto internazionale e una seria minaccia alla sicurezza euro-atlantica.”

Stoltenberg prosegue: “Sollecito la Russia a interrompere immediatamente la sua azione militare e a rispettare la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina”. Stoltenberg afferma, infine, che “gli alleati della Nato si incontreranno per discutere le conseguenze dell’aggressione della Russia”.

Le forze bielorusse

Ci sarebbero le forze armate bielorusse al fianco di quelle russe nell’offensiva in corso. È quanto ha appreso l’emittente statunitense “Cnn”. L’Ucraina è stata attaccata attraverso numerosi punti di frontiera attorno alle 5 di questa mattina, con truppe provenienti da Russia, Bielorussia e Crimea. Sotto attacco ci sono in queste ore le regioni di Luhansk, Sumy, Kharkiv, Chernihiv e Zhytomyr, lungo i confini orientali e settentrionali del Paese, dove vengono presi di mira unità di frontiera, pattuglie della polizia e punti di controllo con artiglieria e armi pesanti e leggere.

Il servizio di frontiera ucraino fa sapere che le sue guardie stanno rispondendo al “fuoco del nemico” assieme alle forze armate e alla Guardia nazionale.

FONTE: Agenzia NOVA