Un solo regolamento al posto di otto. Più semplice, più snello, più chiaro. La Giunta comunale di Brescia ha approvato il nuovo Regolamento di disciplina delle attività economiche, che punta a semplificare le norme e a introdurre strumenti più equi per lo sviluppo del commercio cittadino.

Il testo, che ora attende l’approvazione del Consiglio comunale dopo un passaggio in Commissione, unifica otto regolamenti diversi (tra cui quelli su mercati, chioschi, sagre, estetisti, lavanderie, giochi e sportello unico) in un unico documento da 80 pagine – contro le 149 totali finora in vigore. Un lavoro di razionalizzazione normativa nato anche dal confronto con le associazioni di categoria, coinvolte tramite il Comitato di Sviluppo Economico Locale.

Meno regole, più accessibilità

Oltre all’unificazione dei testi, il nuovo regolamento punta a rendere più rapida e trasparente l’azione amministrativa, evitando duplicazioni e allineando le norme comunali a quelle regionali e statali più recenti.

Equilibrio tra grande distribuzione e negozi di vicinato

Tra le novità principali, l’introduzione di un meccanismo di compensazione economica tra strutture di vendita: le medie strutture di nuova apertura verseranno un piccolo contributo, destinato a sostenere il commercio di prossimità. Lo strumento, già adottato in altre città con buoni risultati, è pensato per redistribuire valore e limitare l’impatto sul tessuto urbano.

La sua attuazione pratica sarà disciplinata dal Piano comunale quadriennale del commercio, atteso entro fine anno.

Mercati, plateatici e chioschi

Il nuovo regolamento recepisce anche la normativa regionale che distingue le categorie merceologiche dei mercati in alimentari e non. Vengono inoltre introdotti limiti alla cosiddetta “vendita a mucchio”, in un’ottica di maggiore decoro e attrattività.

Per i plateatici la somministrazione dovrà essere assistita: niente autogestione da parte dei clienti, e soprattutto, tavoli e sedie vanno resi inutilizzabili quando l’attività è chiusa. Viene normato anche l’abbellimento dei dehor con oggetti che non siano banalmente sedie e tavolini, ovviamente sempre previa autorizzazione. Una possibilità che prima era vietata.

Vietati invece i locker (punti ritiro pacchi) in spazi pubblici o privati a uso pubblico, all’interno del confine del Distretto Urbano del Commercio.

Novità anche per i chioschi (ad esempio fioristi, edicole e simili): se il gestore cessa l’attività, non è più obbligato rimuoverli. Le strutture potranno essere acquisite a patrimonio pubblico e destinate a nuovi usi.