Aumenti di passeggeri e ricavi ingiustificati, mancato coinvolgimento del consiglio, rischi per il trasporto su gomma e – alla fine – un servizio che ha detta di molti non è poi così eccellente. Queste sono solo alcune delle critiche sollevate dai consiglieri regionali d’opposizione Emilio Del Bono e Massimo Vizzardi in merito all’assegnazione diretta a Trenord.

A luglio scade infatti l’affidamento, già rinnovato tre volte in deroga a causa della pandemia, e la Giunta lombarda ha deliberato per la strada più diretta possibile per i prossimi dieci anni.

Seocondo i due consiglieri bresciani però, le incognite sono tante. Dal modo al merito. Il modo perché non vi sarebbero le ragioni per procedere in tal senso anziché mettere a bando il servizio, cosa fra l’altro che da fine anno diverrebbe obbligatoria a seguito delle norma europee. Nel merito perché sempre secondo Del Bono e Vizzardi, i numeri contenuti nella delibera sono ingiustificati e in alcuni casi preoccupanti.

Innanzi tutto viene previsto un aumento dei ricavi del 100%, mentre per quanto riguarda i passeggeri del 50%. Aumentano anche i costi, circa del 25% che significa 90 milioni in più ogni anno. Del Bono e Vizzardi si chiedono da dove la Giunta abbia preso questi trend o come pensi di mantenere i target nonostante non siano previsti particolari investimenti.

Il timore è che i maggiori ricavi possano essere ritrovati in un inauspicato aumento del prezzo dei biglietti, mentre per coprire la maggior spesa che si vada a fare economia nella altre voci del trasporto regionale. Nella fattispecie le agenzie Tpl che già bene proprio non stanno.

A preoccupare ulteriormente l’ex Sindaco di Brescia è anche una casella lasciata in bianco nella delibera di Giunta. Si tratta di quell in cui dovrebbe comparire l’anno di completamento del raddoppio della linea Brescia-Iseo, opera ritenuta fondamentale per la realizzazione del treno metropolitano per cui il Comune ha già predisposto il sottopasso di via Rose e la stazione di Borgo San Giovanni.

Secondo Vizzardi una via percorribile sarebbe potuta essere quella di una affidamento diretto più breve, ad esempio due anni, in modo da superare la scadenza imminente per poi passare in consiglio e discuterne. Sottinteso che il percorso caldeggiato sarebbe quello di una gara internazionale.