Il Made in Brescia stecca e patisce una battuta d’arresto negli ultimi trimestri del 2023. L’export ha infatti chiuso lo scorso anno in calo del 7,5% rispetto al 2022. Dopo il rimbalzo positivo del 2021 (+26,8%) e del 2022 (+17,2%), le vendite all’estero subiscono quindi una contrazione non distante da quella del 2020 del covid (-8,9%). A rilevarlo è il Centro studi di Confindustria Brescia su dati Istat.

Una flessione era attesa, ma gli industriali nostrani rilevano una maggiore vulnerabilità di Brescia: in Lombardia infatti si registra una lievissima crescita di poco superiore al mezzo punto percentuale, mentre a livello nazionale la dinamica è di fatto nulla.

“Un dato su cui riflettere, anche in considerazione delle ormai note questioni legate al futuro dell’Automotive, comparto centrale e strategico per tutto il tessuto produttivo provinciale” ha detto il vice presidente di Confindustria Brescia Mario Gnutti.

In particolare, va segnalato il -12,4% dell’export verso la Germania, Paese che da qualche tempo sta vivendo una fase delicata a livello economico. Anche Francia e Stati Uniti, altri storici partner per l’industria locale, registrano rispettivamente cali del 10,9% e del 12,9%. La Cina e la Turchia sono invece in controtendenza, con incrementi dell’export dell’11,6% e del 3,7%.