Sono pari a 222,03 miliardi i fondi previsti nelle linee di indirizzo per la bozza del Recovery plan da sottoporre al Cdm. E’ quanto riportato dal documento che il governo a inviato ai partiti di maggioranza relativo al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).

Digitalizzazione e innovazione

Sono pari a 45,9 miliardi i fondi stanziati per la digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura. La prima componente riguarda la digitalizzazione e la modernizzazione della Pa. Lo stanziamento totale per questa componente è di 11,3 miliardi. Il nome della componente è “Digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella Pa”, per evidenziare la centralità dell’intervento, nell’ambito del Piano, sulla Pa che dovrà attuarlo. In coerenza con tale impostazione, i programmi di individuazione dei fabbisogni, mirati sulle nuove competenze e professionalità di cui la Pa è carente, e quelli di reclutamento straordinario, da realizzare in tempi rapidi, sono rimodulati in modo più funzionale all’attuazione prioritaria dei progetti del RRF ed è prevista un’evoluzione del portale del reclutamento Pa. La seconda componente, “Digitalizzazione, ricerca e sviluppo e innovazione del sistema produttivo”, riguarda l’innovazione e la digitalizzazione delle imprese, ivi comprese quelle del comparto editoria e della filiera della stampa, la realizzazione di reti ultraveloci in fibra ottica, 5G ed investimenti per il monitoraggio satellitare. Lo stanziamento totale per questa componente è di 25,8 miliardi, integrati da 800 milioni di ReactEu. Ingenti risorse, alcune delle quali già stanziate e di cui si punta ad accelerare i tempi di spesa, vengono allocate sul progetto banda larga, con particolare attenzione alle aree bianche e a quelle grigie. Viene finanziato il rafforzamento del programma Transizione 4.0, concentrando le risorse sulla dimensione più innovativa. La terza componente, “Turismo e cultura”, significativamente rafforzata, mira ad incrementare il livello di attrattività del sistema turistico e culturale del Paese attraverso la modernizzazione delle infrastrutture materiali e immateriali, la formazione ed il potenziamento delle strutture ricettive attraverso investimenti in infrastrutture e servizi turistici strategici. Lo stanziamento totale per questa componente è di 8 miliardi.

Infrastrutture per una mobilità sostenibile

Un totale di 32 miliardi i fondi stanziati per le infrastrutture per una mobilità sostenibile. La prima componente, “Alta velocità di rete e manutenzione stradale 4.0”, si focalizza sulle infrastrutture necessarie alle grandi linee di comunicazione del Paese, innanzitutto quelle ferroviarie, in un’ottica di mobilità rapida, sostenibile e tecnologicamente avanzata. Accanto a un consistente intervento sulla rete ferroviaria, che è stato ulteriormente potenziato nel Mezzogiorno grazie al supporto dei fondi Fsc, sono previsti alcuni investimenti per la messa in sicurezza e il monitoraggio digitale di viadotti e ponti stradali nelle aree del territorio che presentano maggiori problemi. Le risorse complessive per questa componente sono pari a 28,3 miliardi. La seconda componente, “Intermodalità e logistica integrata”, prevede un programma nazionale per gli investimenti per la logistica e la digitalizzazione dei porti – a partire da Genova e Trieste e per il rinnovo delle flotte portuali e dei mezzi di terra e la navigazione fluviale. La componente è stata potenziata per finanziare investimenti nei porti del Sud, mentre sono stati eliminati gli incentivi al rinnovo delle flotte e del parco veicolare. Le risorse complessive per questa componente sono pari a 3,7 miliardi.

Istruzione e ricerca

Sono pari a 27,9 miliardi i fondi stanziati per l’istruzione e ricerca. La prima componente, “Potenziamento delle competenze e diritto allo studio”, è dedicata al potenziamento delle competenze e del diritto allo studio, alla lotta contro la povertà educativa e ai divari territoriali nella quantità e qualità dell’istruzione. Le risorse complessive per questa componente sono pari a 15,4 miliardi, a cui si aggiungono 1,35 miliardi di ReactEu. La seconda componente, “Dalla ricerca all’impresa”, guarda alla ricerca di base, applicata e al trasferimento tecnologico. Mira a rafforzare il sistema della ricerca lungo le diverse fasi della maturità tecnologica e a innalzare il potenziale di crescita del sistema economico, agendo in maniera sistemica sulla leva degli investimenti in R&S, tenendo conto dei divari territoriali e della tipicità delle imprese. Le risorse complessive per questa componente sono pari a 10,7 miliardi, a cui si aggiungono 500 milioni di ReactEu.

Sanità

Un totale di 19,7 miliardi i fondi destinati alla sanità. La prima componente, “Assistenza di prossimità e telemedicina”, incrementata di quasi tre miliardi, è finalizzata a potenziare e riorientare il SSN verso un modello incentrato sui territori e sulle reti di assistenza socio-sanitaria; a superare la frammentazione e il divario strutturale tra i diversi sistemi sanitari regionali garantendo omogeneità nell’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza – “LEA”; a potenziare la prevenzione e l’assistenza territoriale, migliorando la capacità di integrare servizi ospedalieri, servizi sanitari locali e servizi sociali. Lo stanziamento totale per questa componente è di 7,5 miliardi, a cui si aggiungono 400 milioni di ReactEu. La seconda componente, “Innovazione dell’assistenza sanitaria”, anch’essa significativamente potenziata, è finalizzata a promuovere la diffusione di strumenti e attività di telemedicina, a rafforzare i sistemi informativi sanitari e gli strumenti digitali a tutti i livelli del SSN, a partire dalla diffusione ancora limitata e disomogenea della cartella clinica elettronica. Lo stanziamento totale di questa componente è di 10,5 miliardi, a cui si aggiungono 1,3 miliardi di ReactEu.

Rivoluzione verde e transizione ecologica

I fondi stanziati per la rivoluzione verde e transizione ecologica sono pari a 68,9 miliardi. La prima componente, “Agricoltura Sostenibile ed Economia Circolare”, si articola su due linee progettuali. La prima punta a conseguire una filiera agroalimentare sostenibile, migliorare la competitività delle aziende agricole e le loro prestazioni climatico-ambientali, a potenziare le infrastrutture della logistica del comparto. La seconda linea punta alla realizzazione di nuovi impianti, in particolare nelle grandi aree metropolitane del Centro e Sud Italia, per la valorizzazione dei rifiuti al fine del completamento del ciclo e all’ammodernamento di quelli esistenti in linea col Piano d’azione europeo per l’economia circolare. Lo stanziamento totale per questa componente è di 5,2 miliardi, a cui si aggiungono 300 milioni di ReactEu. La seconda componente, “Energia rinnovabile, idrogeno e mobilità sostenibile”, punta a incrementare la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili in linea con gli obiettivi europei, a stimolare lo sviluppo di una filiera industriale in questo ambito e a potenziare e a digitalizzare le infrastrutture di rete elettrica. L’aumento della produzione da fonti rinnovabili sarà realizzato in misura importante tramite lo sviluppo di parchi eolici e fotovoltaici offshore. Lo stanziamento totale per questa componente è di 17,5 miliardi, a cui si aggiungono 680 milioni di ReactEu. La terza componente “Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici” punta all’efficientamento energetico del patrimonio edilizio pubblico e privato con contestuale messa in sicurezza e digitalizzazione delle strutture. Lo stanziamento totale per questa componente è di 30,4 miliardi, a cui si aggiungono 320 milioni di ReactEu. La quarta componente, “Tutela del territorio e della risorsa idrica”, riguarda la tutela del territorio e della risorsa idrica, attraverso interventi sul dissesto idrogeologico, sulla forestazione e tutela dei boschi (finanziati per 1 miliardo dalle risorse Feasr), sugli invasi e la gestione sostenibile delle risorse idriche (finanziati per 520 milioni dalle risorse Feasr. E’ stata introdotta una nuova linea progettuale di 500 milioni (di cui 200 del ReactEu) dedicata alle infrastrutture verdi urbane. Lo stanziamento totale per questa componente è di 14,3 miliardi, a cui si aggiungono 200 milioni di ReactEu.

Inclusione e coesione

Sono pari a 27,6 miliardi i fondi stanziati per inclusione e coesione. La prima componente, “Politiche per il lavoro”, che è stata significativamente potenziata, si concretizza nella revisione strutturale delle politiche attive del lavoro, nel rafforzamento dei centri per l’impiego e della loro integrazione con i servizi sociali e con la rete degli operatori privati; nella modernizzazione del mercato del lavoro al fine di migliorare l’occupazione e l’occupabilità, soprattutto giovanile (attraverso l’apprendistato duale e il servizio civile universale), e in particolare dei NEET, delle donne e dei gruppi vulnerabili; e nella promozione di nuove competenze (attraverso la riforma del sistema di formazione). Le risorse complessive per questa componente sono pari a 6,7 miliardi, cui si aggiungono 6 miliardi di ReactEu. La seconda componente, “Infrastrutture sociali, Famiglie, Comunità e Terzo Settore”, è stata anch’essa potenziata e mira a intercettare e supportare situazioni di fragilità sociale ed economica. Una specifica linea d’intervento è pensata per le persone con disabilità o non autosufficienti e prevede l’incremento di infrastrutture e la messa a disposizione di servizi e reti di assistenza territoriale. Le risorse complessive per questa componente sono pari a 10,5 miliardi a cui si aggiungono 380 milioni di ReactEu. La terza componente, “Interventi speciali di coesione territoriale”, prevede il rafforzamento della Strategia nazionale delle aree interne rilanciata dal Piano Sud 2030, con interventi sulle infrastrutture sociali e misure a supporto dell’imprenditoria giovanile e alla transizione ecologica indirizzati al maggior numero di aree caratterizzate da accesso limitato ai servizi di base e svantaggi socioeconomici, anche al fine di limitare i fenomeni di spopolamento. Le risorse complessive per questa componente sono pari a 4,2 miliardi.
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