Massimo Cellino detta le sue regole. Chiare, inequivocabili e soprattutto specifiche. Il presidente del Brescia Calcio ha ribadito ieri in tarda serata la sua volontà di proseguire con Eugenio Corini in panchina. Per l’imprenditore sardo nessun dubbio: “Corini è il mio allenatore”. Dubbi però ci sono e sono reali per il numero uno di via Solferino allorquando, raccontando le quattro ore di colloquio avuto con il tecnico bresciano ha specificato: “Abbiamo parlato a lungo, soprattutto io. Corini non ha ancora inquadrato come è fatto Cellino”. Una frase a capovolgere d’un tratto tutta la situazione facendo riaffiorare vecchie ruggini uscite negli incontri precedenti. Massimo Cellino non lo pronuncia apertamente ma il tema sembra essere quello del mercato. Qui le idee del patron sono chiarissime: “Con l’ossatura delle squadre che vincono il campionato di Serie B mi sono sempre salvato in Serie A”. Ad inasprire ulteriormente i rapporti tra presidente e allenatore c’è stato poi l’allontanamento ufficiale di Francesco Marroccu. “Non lavoravamo insieme da due anni, sono cambiato io ma è cambiato anche lui. Sono cose che succedono: io do tanto ma pretendo anche tanto. Quello del direttore sportivo è un ruolo che ho ricoperto da solo quando ero alla guida del Leeds, non mi spaventa”. Corini a parte le considerazioni finali del presidente cagliaritano nella giornata dell’ennesima fumata grigia hanno poi riguardato la figura del capitano Daniele Gastaldello: “Dal mio punto di vista può giocare tranquillamente un altro anno senza pensare di essere la chioccia del gruppo ma sentendosi importante per la squadra”.