“Sì alla transizione ecologica, ma l’elettrico non è l’unica via”. È questa la posizione di Cna in merito al futuro dell’automotive, a seguito della decisione confermata dall’Ue per la messa al bando della vendita di automobili e furgoni endotermici tradizionali nel 2035.

Nel Bresciano, abbiamo un parco veicolare di 940.949 autoveicoli, il 13,46% dell’intera Lombardia, così suddiviso: 816.216 autovetture, 118.730 autocarri, 5.105 motrici e trattori, 898 autobus.

Il numero di auto elettriche circolanti a Brescia, al 31 dicembre 2021 (fonte: Aci rielaborata da CNA Lombardia e Centro Studi Sintesi) è 3.375, pari allo 0,41% del totale delle autovetture in provincia e al 14,4% del totale delle autovetture elettriche circolanti in Lombardia (23.429).

Chiaro che il problema del cambiamento climatico è effettivo e tangibile, e che non è possibile allentare la stretta sui fattori di inquinamento – si legge in una nota – tuttavia l’Associazione ritiene che puntare tutto sull’elettrico non rappresenti la risposta né più razionale né più efficiente.

“Sono decisioni che mettono in grande preoccupazione le nostre imprese dell’automotive – il commento della presidente di Cna Brescia Eleonora Rigotti – Noi siamo favorevoli alla transizione ecologica, ma scommettere il cento per cento sulla tecnologia elettrica non è sostenibile e può comportare costi sociali ed economici forse di gran lunga superiori ai benefici in termini ambientali”.