La scoperta del batterio della legionella nel soffione della doccia dell’85enne deceduto a Carpenedolo per polmonite non modifica il quadro sull’epidemia di polmonite riscontrata nella nostra provincia. Come accertato e dichiarato dall’assessore del Welfare Giulio Gallera e dall’Ats di Bresica i principali indiziati per il diffondersi dell’epidemia di legionella sarebbero le torri di raffreddamento delle tre aziende della bassa bresciana presenti a Montichiari, Carpenedolo e Calvisano. Ma la scoperta del batterio nel soffione dell’acqua torna a riportare in voga l’attenzione e i controlli sugli acquedotti e la rete idrica. Una spinta ad agire nuovamente in quella direzione voluta dal ministero della Salute: il nuovo monitoraggio del territorio servirà ad evidenziare eventuali altre fonti di contagio. Secondo gli esperti la legionella non si sarebbe proliferata da sola nelle torri di raffreddamento come indicato ma dall’acqua inquinata prelevata per il loro funzionamento. Dunque falde e corsi nuovamente sotto accusa e osservazione con le aziende interessate dalla diffusione per nebulizzazione della legionella a provvedere alla bonifica delle torri.