Conta più la maggioranza in Consiglio Comunale oppure il Covid? La risposta a questa domanda pare essere scontata, eppure sembra non sia così. Esatto, perché ieri sera a Desenzano del Garda il numero legale minimo (di nove consiglieri, poiché il presidente Polloni era assente) è stato raggiunto grazie alla presenza di un membro che ha dichiarato di aver avuto dalla mattina stessa la febbre.

A renderlo noto è un comunicato della minoranza del Comune gardesano, la quale dichiara questo come “un atto gravissimo, perché dimostra l’ennesimo mancato rispetto delle regole e soprattutto mette in pericolo la sicurezza e la salute degli altri consiglieri e dei dipendenti comunali”.

La stessa minoranza denuncia come “irresponsabile” il comportamento del Consigliere in questione, poiché – dato lo stato febbrile durato tutto il giorno – “avrebbe dovuto restare a casa”.

La nota del gruppo di minoranza di Desenzano continua dichiarando che “i consiglieri di minoranza si sono rifiutati di entrare per non rischiare di mettere in pericolo la loro salute, e di fatto è stato loro impedito di esercitare il sacrosanto diritto di svolgere il loro ruolo istituzionale. Abbiamo purtroppo sentito – proseguono nel comunicato – alla fine del consiglio il Sindaco dichiarare che invece era tutto in regola, perché il consigliere con la febbre aveva eseguito il tampone il giorno precedente”.

“I Consiglieri di minoranza – concludono nella nota – stigmatizzano che le azioni più gravi compiute da questa amministrazione non riguardano tanto le opere pubbliche che progettate e realizzate sono state più o meno condivise, ma quelle di mancata tutela dell’istituzione comunale nella sua integrità, che spesso è stata svilita come se si trattasse di un bar sport”.

I Consiglieri firmatari del documento di denuncia sono: Rodolfo Bertoni, Maurizio Maffi, Valentino Righetti, Giustina Bonanno, Andrea Spiller, Sergio Parolini e Patrizia Solza.