foto d'archivio

A ben 26 anni di distanza dell’omicidio del West Garda di Padenghe, il Dna riporta il delitto all’attualità dando un nuovo sviluppo alle indagini.

Era il 21 maggio 1997 quando Carlo Mortilli, un commerciante di orologi, veniva rapinato e freddato con un colpo di pistola esploso da breve distanza all’esterno nel noto hotel di lusso sul Garda. L’obiettivo dei rapinatori era la valigetta della vittima, che trasportava orologi di pregio.

Erano state tre le persone a prendere parte all’agguato assassino. Due di queste erano state individuate, fermate e successivamente condannate per il delitto.

A quasi trent’anni di distanza, è il Dna a dare un volto al terzo malvivente. Durante le indagini dell’epoca infatti, erano stati classificati numerosi reperti sulla scena del delitto compresi diversi profili biologici che sono poi stati inseriti nella banca dati nazionale.

Oggi, grazie a un campione raccolto in occasione di un accesso in carcere, gli inquirenti sono stati allertati dal riscontro con uno di quei profili trovati al West Garda. Si tratta di un uomo di orgine siciliana ma residente a Brescia che, al tempo, non era stato condannato per mancanza di prove sufficienti.

Il match ha riparto un capitolo che ormai pareva destinato a rimanere in un cassetto e in questi giorni i Carabinieri hanno notificato all’indagato la chiusura delle indagini preliminari. Sarà ovviamente il processo, ora, ad accertare eventuali responsabilità.