E’ nata una stella. Se il Gran Premio di Spa aveva acceso la luce, la stessa è diventata abbagliante nel palcoscenico straordinario di Monza. Charles Leclerc vince il Gran Premio d’Italia davanti alle due Mercedes di Bottas e Hamilton. Un successo incredibile arrivato al termine di una gara dalle mille emozioni. Il pilota monegasco non ha tradito le attese: partito dalla prima posizione l’ha mantenuta fino alla fine respingendo al mittente gli attacchi delle Frecce d’Argento. Una corsa da campione come Charles Leclerc ha fatto intuire di essere in questa stagione. Un giovane capace di correre come un veterano, in grado di tenere testa a, pluri campione del mondo Hamilton chiudendogli più volte la porta in faccia nei tentativi di sorpasso.

Promosso anche il muretto box, spesso additato come poco attendibile con Binotto a far montare, nell’unico pit stop a Leclerc le gomme più dure per andare fino alla fine. E così è stato tanto che Hamilton (gomme gialle) è crollato dopo il duello fisico con il monegasco. E quando il capitano della squadra con le tre punte ha lasciato strada al compagno Bottas (gomme gialle) anche il finlandese si è dovuto inchinare alla forza e allo strapotere di Leclerc. Monza impazzita ha accolto il successo come una liberazione da un incubo.

Nove anni sono passati dalla vittoria di Alonso: tanti, troppi. Il tabù è sfatato con un campione da coccolare e spingere sempre più in alto. “Oggi sei perdonato” gli ha dichiarato Binotto nel suo team radio poco dopo aver preso la bandiera a scacchi. Segno che qualcosa nel sabato delle qualifiche non ha funzionato nella strategia disattesa. Charles Leclerc si è fatto perdonare eccome, correndo come un veterano e mandando in visibilio gli oltre 100 mila di Monza (record dopo anni difficili).

Unica nota stonata della giornata l’ennesimo errore di Sebastian Vettel alla variante Ascari quando era in lotta per il podio dopo pochi giri. Un errore da matita rossa, di quelli che pesano specie se il tuo compagno continua a vincere. Su questo si dovrà riflettere, su un Vettel non più così imprescindibile per la Ferrari. Ma oggi è tempo di gioire per una vittoria che entra nella storia.