Non è la prima volta che il tema viene messo sul tavolo da diverse associazioni: già a novembre dello scorso anno infatti era stato presentato il manifesto per le piazze aperte. In poche parole tornare a concedere la possibilità, oggi preclusa, di organizzare manifestazioni in piazza Loggia.

La lettera

La pandemia, il motivo a lungo addotto dal Sindaco Emilio Del Bono per negare l’utilizzazione di Piazza della Loggia per pubbliche e pacifiche manifestazioni, ha fortunatamente diminuito il suo impatto.

La città ha ricominciato a vivere e con essa hanno ripreso slancio le iniziative di cui ovunque si nutre la democrazia e il tessuto di relazioni che la innerva.

Eppure, come avevamo temuto e denunciato, quel divieto rimane, ormai da anni, sulla base di argomentazioni mai esplicitate, che privilegiano le attività commerciali rispetto alla presenza popolare.

Piazza della Loggia, simbolo delle lotte sociali e politiche, del lavoro, della partecipazione democratica di donne e uomini, presidio della Brescia antifascista, luogo dove la democrazia è stata creata e tante volte difesa, non è più nella disponibilità dei cittadini. A meno che non sia il sindaco medesimo, a disporne a propria discrezione con una idea proprietaria della città, che viola la Costituzione, nella quale sta scritto che “i cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz’armi” e che “per le riunioni, anche in luogo aperto al pubblico, non è previsto preavviso.Delle riunioni n luogo pubblico deve essere dato preavviso alle autorità che possono vietarle soltanto per comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica”.

L’uso della piazza va ripristinato perché, come recita senza ombra di equivoco la XVIII delle Disposizioni Transitorie e Finali della Carta, “La Costituzione dovrà essere fedelmente osservata come Legge fondamentale della Repubblica da tutti i cittadini e dagli organi dello Stato”, di cui la Prefettura è articolazione territoriale che – come tale -non può stare a guardare. Ma i padri e le madri costituenti hanno aggiunto, nella loro saggezza democratica, temprata nella lotta di Resistenza, che fare applicare la Costituzione è, non di meno, compito dei cittadini, cosa della quale ci faremo carico.

I soggetti collettivi che firmano questa lettera chiedono:

  • che sia rimosso il sequestro di Piazza della Loggia da parte del Sindaco;
  • che sia ripristinata la piena agibilità sociale e politica di un luogo fondamentale dell’identità storica e sociale della nostra comunità;
  • che la Prefetta di Brescia, nella sua qualità di rappresentante dello Stato, intervenga affinché non sia perpetrata una lesione grave della democrazia costituzionale.

Chi ha firmato la richiesta

Restiamo umani; Libertà e giustizia; Associazione Marco Cavallo Forum Salute Mentale Brescia; Medicina Democratica; Senonoraquando Comitato di Brescia; Centro sociale 28 maggio; Rifondazione comunista; Potere al Popolo; PCI; Sinistra Anticapitalista; Basta Veleni; Risorgimento socialista; Comitato per la Salute, la Rinascita e la Salvaguardia del Centro Storico; Rete Antifascista; Comitato contro le nocività; Europa Verde (Verdi-Bs); Associazione Zastava Brescia per la Solidarietà Internazionale; Area “Riconquistiamo tutto”, opposizione CGIL; USB, Confederazione Cobas; Associazione via Milano 59; Comitato per l’ambiente Brescia Sud; Comitato Ambiente e Salute Brescia; Collettivo Gardesano