Operazione “Prova a prendermi”: nei guai un 59enne di Rezzato

C’è anche un bresciano tra i 26 indagati dalla Procura di Roma nell’ambito dell’operazione «Prova a prendermi». Si tratta di un 59enne di casa a Rezzato. Gli accusati devono rispondere di associazione, truffa aggravata, al furto, al riciclaggio internazionale e al falso in atto pubblico e privato. Gli inquirenti romani dal 2017 hanno ricostruito 23 truffe consumate e 45 tentate per un ammontare di diversi milioni di euro. Due i gruppi criminali con base a Roma e attivi in tutta Italia e all’estero ma anche dell’Africa centrale e anche in Afghanistan. Il sodalizio era specializzato in colpi finanziari, bancari, ma anche nella compravendita d’opere d’arte. Millantando rapporti privilegiati con alti prelati del Vaticano i soggetti riuscivano a mediare diversi affari, rifilando «pacchi» a tutti, in Italia e all’estero. Nel corso delle perquisizioni i militari hanno sequestrato un assegno da 5 milioni di euro emesso da una banca francese; 3 milioni di euro in banconote fac-simile; false deleghe per la vendita di lingotti d’oro del Vaticano; carta intestata allo IOR; un passaporto diplomatico falso della Repubblica Democratica del Congo; un lingotto d’oro finto; timbri di diversi istituti di credito; numerosi telefoni cellulari, sim, personal computer, chiavette e memorie Usb. A questi si aggiunge un abito talare per il travestimento da prete, usato per truffare.