Riduzione di un grado per il riscaldamento, da 17 con più o meno due gradi di tolleranza per gli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili, e da 19 con più o meno due gradi di tolleranza per tutti gli altri edifici. È questa la linea varata dal Mite per la riduzione dei consumi del gas il prossimo inverno alla luce della crisi energetica.

L’attuale regolamentazione sarà modificata attraverso un decreto dello stesso Ministero della Transizione ecologica, non soltanto nelle temperature, ma anche negli orari.

Viene infatti ridotto il tempo massimo di utilizzo degli impianti. Innanzi tutto di 15 giorni per quanto attiene il periodo di accensione che va da ottobre ad aprile. Taglio poi di un’ora anche per l’accensione massima giornaliera.

Brescia si trova nella “Zona E”, l’area climatica con fasce orarie più generose prima della “F” che non ha limitazioni. Questo significa che gli impianti potranno essere accesi per 13 ore giornaliere anziché 14, dal 22 ottobre al 7 aprile anziché dal 15 ottobre al 15 aprile.

Rimane da vedere chi davvero rispetterà queste nuove norme, anche perché i controlli sono sostanzialmente impossibili. Da capire poi se al momento dello spegnimento di aprile saranno varate le canoniche ordinanze sindacali di proroga nel caso in cui le temperature esterne fossero ancora troppo rigide.

Le stime dell’impatto di tutte le misure di contenimento portano a un potenziale di circa 5,3 miliardi di metri cubi di gas, considerando la massimizzazione della produzione di energia elettrica da combustibili diversi dal gas (circa 2,1 miliardi di Smc di gas) e i risparmi connessi al contenimento del riscaldamento (circa 3,2 miliardi di Smc di gas), cui si aggiungono le misure comportamentali da promuovere attraverso campagne di sensibilizzazione degli utenti ai fini di un comportamento più virtuoso nei consumi.

L’insieme di questi interventi, normativi e regolatori per la sicurezza degli approvvigionamenti di gas e la risposta degli operatori coinvolti “hanno consentito di raggiungere al primo settembre 2022 un livello di riempimento degli stoccaggi di circa 83%. Tale valore, in linea con l’obiettivo di riempimento del 90 per cento e anche superiore, è fondamentale per disporre di margini di sicurezza del sistema gas e affrontare il prossimo inverno” si legge.