La riapertura del processo bis sulla morte di Desirèe Piovanelli, la ragazzina di 14 anni uccisa nella cascina Ermengarda a Leno rischia di naufragare. Il fascicolo aperto per volontà di Maurizio Piovanelli, padre di Desirèe, alla ricerca di una nuova verità sulle voci di un giro di pedofilia dietro la morte della figlia è in procinto di essere archiviato. Come scrive in edicola il Giornale di Brescia davanti al sostituto procuratore Barbara Benzi Nico B, uno dei componenti del famoso branco, avrebbe confessato nuovamente quel delitto. “Ho accoltellato io Desirèee – la confessione pronunciata a distanza di anni da Nico B. -. Non c’è nessun quinto uomo”. Al termine del giro di nuovi interrogatori dei protagonisti di quel macabro assassino tutti hanno ribadito quanto allora confessarono. Nicola B., Nico V e Mattia F. erano stati condannati rispettivamente a 18,15 e 10 anni. Ieri Nico B, che ha ora 33 anni, si è presentato al Pala Giustizia. Vi è rimasto per due ore e mezza raccontando quando gli inquirenti già sapevano. Nicola B. confessò l’omicidio. Disse di essere stato l’unico ad accoltellare la ragazzina che era riuscita a sfuggire alla sua presa e a sottrarsi all’abuso. Desirèee venne fermata ad un passo dalla salvezza, sulle scale della cascina Ermengarda, dall’adulto del gruppo, Giovanni Erra condannato a 30 anni di carcere. L’intento non era quello di uccidere Desirèe ma così purtroppo andò. Nicola B. è sempre stato considerato l’organizzatore del piano che portò Desirèe in quella cascina dove trovò la morte.