Riforme della pubblica amministrazione, della giustizia e del fisco. E poi ancora scuola, vaccini e attenzione alla coesione sociale e all’ambiente. Il tutto in una cornice delineata dall’europeismo e dall’atlantismo.

E’ il programma del premier incaricato Mario Draghi emerso nel secondo giro di consultazioni con i partiti politici che si concluderà questo pomeriggio. Draghi inizia a scoprire le carte del suo programma improntato sulle riforme e il rilancio degli investimenti per spingere la crescita e intervenire gradualmente nel debito pubblico. Il senatore del Psi, Riccardo Nencini, dopo il colloquio di ieri, ha fornito nuovi particolari sul possibile programma dell’ex numero uno della Bce. “L’impostazione è divisa in quattro punti – ha sottolineato – Da una parte c’è una forte cornice europeista, dall’altra tre riforme in tre campi fondamentali: la pubblica amministrazione, la giustizia, il fisco, con un’attenzione particolarissima al mondo del lavoro e alla questione della scuola”. La senatrice di +Europa, Emma Bonino, ha poi confermato che il presidente incaricato ha manifestato “una scelta convinta per il processo europeo e per lo schieramento atlantico”, mentre Carlo Calenda, a nome di Azione, ha garantito appoggio incondizionato a Draghi, “anche nei momenti difficili”. Piena condivisione sul programma è arrivata anche da Noi con l’Italia, attraverso Maurizio Lupi, il quale ha ricordato che la sua componente sta rispondendo “con serietà e responsabilità all’appello rivolto dal presidente Mattarella”.

“Draghi ci ha illustrato le priorità che intende seguire con questo governo: la sanità, la campagna vaccinale, che va portata a termine e iniziata davvero – ha riferito Manfred Schullian, capogruppo del Misto alla Camera e rappresentante delle minoranze linguistiche -. Ha parlato tanto dell’ambiente, del lavoro e delle imprese e ha detto che bisogna evitare di erogare contributi a fondo perduto. Bisogna finanziare le imprese per consentire a loro di poter riprendere l’attività una volta superata la crisi”. Mario Borghese, deputato del Maie, ha ricordato che ci sono più di sei milioni di italiani all’estero. “Per noi – ha quindi precisato – è importante che ci sia una politica per gli italiani all’estero con tre punti principali: la promozione della lingua e della cultura italiana, la promozione del Made in Italy e del sistema Paese”. Quanto al fisco, invece, l’ex presidente della Bce starebbe pensando a una riforma organica che escluderebbe la flat tax.

Le consultazioni con i partiti riprendono questa mattina alle 11 e si concluderanno alle 17.15 con il gruppo del M5s. Domani, poi, il premier incaricato dovrebbe incontrare le parti sociali e il giorno successivo potrebbe vedere anche i rappresentanti della società civile e recarsi al Quirinale. L’obiettivo è quello di arrivare entro la fine della settimana alla nascita del nuovo governo. Il 15 febbraio, infatti, scade il decreto legge Covid, che dispone il blocco degli spostamenti tra Regioni gialle, e per l’eventuale proroga non basta un Dpcm, ma serve un decreto legge. E, anche se l’esecutivo Conte è ancora in carica per gli affari correnti, l’elaborazione del testo potrebbe essere lasciata al nuovo governo. Il 10 e l’11 febbraio, poi, si svolgeranno le consultazioni degli iscritti al M5s, che dovranno dire se sono favorevoli a dare il supporto al governo di Mario Draghi oppure no. L’annuncio è stato dato sul Blog delle Stelle, voce ufficiale del Movimento. Il voto sulla piattaforma Rousseau si aprirà domani alle 13 e si concluderà il giorno dopo, alla stessa ora. 

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