“La situazione abitativa è sempre più grave, non si trovano case in affitto nel mercato privato a Brescia”, così ha esordito Umberto Gobbi durante il presidio organizzato davanti alla sede dell’Aler per chiedere un aumento dell’offerta di case popolari, nel dettaglio almeno 200 alloggi pubblici.

Gobbi insieme a un gruppo di manifestanti ha deciso di protestare presentando le richieste all’azienda e lo stesso presidio è stato organizzato durante la settimana e in orario lavorativo proprio perché la sede è aperta.

“All’ALer chiediamo che provveda, con un piano di recupero del proprio patrimonio immobiliare sfitto, a togliere dallo sfitto un alto numero di alloggi da assegnare alle persone che ne hanno bisogno – ha continuato Gobbi – Chiediamo alla Prefetta che venga ripristinato il tavolo in prefettura, perché ora in tanti sentono la mancanza di questo strumento di trattativa che permetteva di evitare tante tensioni e paure”.

Ieri il Comune ha fatto però sapere che entro la fine del 2024, 113 appartamenti torneranno disponibili a seguito di opere di ristrutturazione o di recupero. Queste andranno ad aggiungersi ad altri alloggi già manutenuti portando a 257 le unità immobiliari SAP prevedibilmente disponibili per un’assegnazione entro l’anno.

“Mi sono rivolto all’Associazione diritti per tutti proprio per far valere i miei diritti – ha detto un manifestante – l’Aler non mi ha ancora ricevuto. Nonostante io stia pagando, continuano a chiedermi lo sfratto”.