Aveva tentato di uccidere compagna e suocera in un raptus di follia considerato amore ma che tale non era. Per Lorenzo Sulas è stata confermata la pena di dieci anni di carcere dopo che la Cassazione ha rigettato la richiesta di revisione del processo poiché considerato inammissibile. Lorenzo Sulas, 44 anni compiuti ad inizio del 2019, è in carcere con accuse gravissime: quelle di aver tentato di uccidere l’allora compagna Stefania Lombardi, deceduta per una grave malattia pochi anni dopo il fatto, ed il padre della ragazza rimasto cieco ad un occhio. Il grave fatto di cronaca si era verificato il 19 gennaio del 2016 in un appartamento di via Zigliani in città nel quartiere Perlasca. Prima di perdere la battaglia con la malattia Stefania Lombardi era riuscita a raccontare il suo calvario: una vita fatta di oppressione con Lorenzo Sulas padrone della vita della donna tanto da controllarle ogni cosa. Un’ossessione a portare Sulas a picchiare la donna. Più volte Stefania Lombardi si era presentata in ospedale con ferite riconducibili ad anti violenti. Ogni volta Stefania presentata una denuncia salvo poi ritirare puntualmente ogni accusa. L’epilogo amaro una serata di tre anni fa quando Sulas colpi con un coltello e forbici la donna ferendola gravemente. Non pago si scagliò contro il padre il quale voleva difendere la figlia rimediando la cecità permanente ad un occhio. Una vera furia fermata solo dall’intervento della Polizia. Ora la condanna definitiva al carcere.