Un terremoto di magnitudo 6,4 è stato registrato a 3 chilometri dal paese di Petrinje, nell’area centrale della Croazia. Il sindaco di Petrinja, Darinko Dumbovic, ha dichiarato che metà della cittadina croata è distrutta. In una dichiarazione all’emittente “N1” Dumbovic ha chiesto che vengano inviati con urgenza degli aiuti, in particolare da vigili del fuoco ed esercito. “Stiamo cercando di estrarre le persone bloccate nelle loro auto, non sappiamo ancora se ci sono morti e feriti. Ho sentito che anche l’asilo è crollato ma per fortuna non c’erano bambini dentro”, ha detto.

Il sindaco ha precisato infine di avere sentito per telefono il premier croato Andrej Plenkovic, il quale ha confermato che sarebbe partito immediatamente per Petrinja. Già ieri, Sisak era stata colpita da un sisma di magnitudo 5,2.

La centrale nucleare slovena di Krsk, vicino al confine con la Croazia, è stata chiusa in via precauzionale dopo il forte terremoto. Secondo quanto riferito all’agenzia di stampa “Sta” dalla società che gestisce la centrale nucleare di Krsko, la chiusura temporanea è una procedura standard da seguire in caso di forte sisma.

La scossa di terremoto ha provocato dei danni anche nella capitale croata. Lo ha confermato il capo dell’ufficio di Zagabria della Protezione civile croata, Pavle Kalinic, alla stampa locale. Anche la sede del governo sarebbe stata danneggiata dal sisma ed è stata fatta evacuare in via precauzionale. La Protezione civile, ha detto Kalinic, ha già fatto partire le operazioni di soccorso a Petrinja, dove è stato localizzato l’epicentro della scossa di magnitudo 6.2 che si è verificata attorno alle 12:20.

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