Se il monitoraggio di venerdì confermerà la discesa costante della curva epidemiologica il 14 maggio potrebbe essere la data chiave per le modifiche al decreto sulle riaperture, in vigore da fine aprile, in termini di coprifuoco, quarantena e nuove disposizioni per bar e centri commerciali.

Nei prossimi giorni si dovrebbe infatti riunire la cabina di regia per valutare un possibile ulteriore allentamento delle misure. Tra le ipotesi c’è lo spostamento di due ore del coprifuoco (da mezzanotte alle 5) e cambiamenti per le consumazioni al bancone nei bar.

Il decreto in vigore dal 26 aprile prevede infatti che i clienti di bar e ristoranti possano consumare solo al tavolo e all’aperto. Dal primo giugno si potrà stare nei locali anche al chiuso, ma sempre seduti al tavolo, penalizzando di fatto i bar. Ecco perché il governo potrebbe valutare dal primo giugno, o prima, di permettere l’ingresso mantenendo almeno un metro di distanza e indossando la mascherina.

Inoltre dal 15 maggio potrebbe decadere l’obbligo di quarantena per chi torna dai Paesi Ue, dal Regno Unito e da Israele, come già annunciato dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Non è escluso poi che i centri commerciali possano tornare a lavorare nei fine settimana già dal 22 maggio.

Cambi in arrivo per le fasce di colori?

Inoltre le Regioni chiedono di modificare i criteri di valutazione delle fasce di colori e assegnare un valore minore all’indice di contagiosità Rt. Per il presidente della Conferenza delle Regione, Massimiliano Fedriga, è infatti poco affidabile e va superato, anche per via dei progressi nella campagna vaccinale. Meglio affidarsi maggiormente all’Rt ospedaliero, ha detto il presidente del Friuli Venezia-Giulia.

L’ipotesi al vaglio del governo è però quella di lasciare invariate le soglie, ma agevolare le regioni a rischio che hanno un maggior numero di vaccinati. Da oggi quasi tutta l’Italia è in zona gialla, con solo tre regioni in arancione (Sicilia, Sardegna e Valle D’Aosta).