Dal 19 luglio della piccola Iushra non si hanno più notizie. Inghiottita nell’ignoto di un Altopiano di Cariadeghe divenuto suo malgrado protagonista in negativo di una vicenda dai contorni anomali e strani. Perchè della piccola Iushra non è stata trovata nessuna traccia. Settimane di ricerche a coinvolgere centinaia di esperti suddivisi in squadre dei Vigili del Fuoco, unità cinofile, speleologi e protezione civile. Ogni anfratto, ogni grotta, ogni parte del fitto bosco è stata scandagliata senza successo. A due mesi esatti dalla sparizione gli interrogativi aumentano sulla sorte della 12enne di origini pakistane. I carabinieri, su indicazione della Procura che indaga per lesioni colpose nell’ambito di un’inchiesta ancora senza indagati, hanno effettuato un nuovo sopralluogo nell’area dove Iushra è stata vista per l’ultima volta. Ad accompagnare gli inquirenti Enrico Ragnoli, 30enne residente in zona, l’ultimo testimone ad aver visto, il giorno dopo la sparizione la piccola. Al momento la pista sulla quale lavorerebbero maggiormente i magistrati è quella che la 12enne sia caduta in una delle grotte naturali presenti in un territorio carsico come quello di Serle. Da qui la contestazione del reato di lesioni colpose che, qualora dovesse essere trovato il corpo senza vita di Iuschra, sarebbe riqualificato in omicidio colposo. Ma anche l’ipotesi del rapimento non è stata del tutto esclusa.