Proroga di 30 giorni del divieto di mobilità tra Regioni: è questo il primo provvedimento sulla crisi pandemica del governo Draghi che sarà confermato questa mattina in Consiglio dei ministri dopo la riunione di ieri sera tra governo e Regioni.

Lo stop alla mobilità anche in zona gialla, che scade il 25 febbraio e sul quale c’è il consenso dei governatori, dovrebbe così estendersi fino al 27 marzo. Una misura che si sarebbe resa necessaria visti i ritardi nella campagna vaccinale e la diffusione nel territorio nazionale di tre varianti del virus, tra cui quella inglese.

Il governo spera così di poter riaprire le frontiere regionali per Pasqua. Sono consentiti gli spostamenti tra piccoli Comuni e quelli verso un’altra abitazione privata (massimo due persone, con i figli minori di 14 anni). Invariate poi alcune altre restrizioni in scadenza invece il 5 marzo, come il coprifuoco alle 22 e l’obbligo di asporto per i ristoranti dopo le 18.

Dopo la riunione di ieri, in cui è stato fatto il punto sull’attuazione del sistema di regole per la gestione ed il contenimento della pandemia in vista dell’adozione del prossimo Dpcm, il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini ha trasmesso ai ministri Mariastella Gelmini e Roberto Speranza un documento con le loro proposte in vista del Consiglio dei ministri e con il quale si chiede un cambio di passo. Per le Regioni il meccanismo della campagna vaccinale sta andando troppo a rilento “e il problema adesso risiede nell’approvvigionamento delle dosi, che dipende dal Governo”. E poi ancora una revisione del Comitato tecnico-scientifico e l’ampliamento a cabina di regia ai ministri dello Sviluppo economico e dell’Economia.

Per i governatori è necessario anche rivedere i tempi per l’adozione dei provvedimenti di classificazione delle zone e delle relative ordinanze. Inoltre si ritiene fondamentale procedere ad una revisione dei parametri e alla contestuale revisione del sistema delle zone, in termini di semplificazione, rivalutando i protocolli per la regolazione delle riaperture. Nel documento consegnato le Regioni hanno chiesto all’esecutivo che “per i provvedimenti che introducono restrizioni particolari per singoli territori, si attivino contestualmente gli indennizzi per le categorie coinvolte”. © Agenzia Nova