L’export bresciano accelera nel terzo trimestre del 2025. Tra luglio e settembre le esportazioni hanno raggiunto quota 4,89 miliardi di euro, con una crescita compresa tra +6,5% e +6,6% rispetto allo stesso periodo del 2024, segnando la dinamica più intensa dagli ultimi mesi del 2022. Il dato emerge dalle elaborazioni su base Istat dei centri studi di Confindustria Brescia e Confapi Brescia.
Nei primi nove mesi dell’anno, le vendite all’estero sfiorano i 15,3 miliardi di euro, con un incremento del +2,4% sul 2024. Una crescita migliore rispetto alla media lombarda, ma leggermente inferiore a quella nazionale. Il saldo commerciale resta ampiamente positivo, anche se in riduzione rispetto allo scorso anno.
Entrambe le associazioni segnalano una ripresa degli scambi con l’Unione Europea, che rappresenta circa i due terzi dell’export provinciale. In particolare, torna a crescere la Germania, storico primo partner commerciale: +2,1% nei primi nove mesi secondo Confindustria, +5,6% nel solo terzo trimestre per Confapi. Positivi anche i flussi verso Francia e Regno Unito.
Diverso il quadro extra europeo. Gli Stati Uniti registrano un calo, con flessioni comprese tra il -5% e il -6%, penalizzate dal rafforzamento dell’euro e dall’introduzione dei dazi. In controtendenza l’Asia, trainata soprattutto da India e Cina, con crescite a doppia cifra nel trimestre estivo.
“Il terzo trimestre segna un’inversione di tendenza positiva, grazie soprattutto ai partner europei storici come Germania e Francia” sottolinea Maria Chiara Franceschetti, vicepresidente di Confindustria Brescia con delega all’Internazionalizzazione. “Valutiamo questi numeri con cauto ottimismo, alla luce delle persistenti incertezze geopolitiche”.
Per Confapi Brescia, la lettura è simile ma con l’attenzione rivolta alle piccole e medie imprese. “Nonostante un quadro ancora complesso, le esportazioni bresciane stanno tenendo abbastanza bene” osserva il presidente Pierluigi Cordua. “Conforta l’inversione di tendenza con la Germania, mentre rammarica il calo verso gli Stati Uniti. Le Pmi mostrano resilienza e capacità di diversificare i mercati, ma restano aperte criticità strutturali come i costi energetici e burocratici”.
Dal punto di vista settoriale, crescono soprattutto alimentare e bevande, tessile-abbigliamento e metallurgia, mentre risultano in lieve calo macchinari e apparecchiature. Brescia si conferma inoltre tra le prime province italiane per valore dell’export e per saldo commerciale manifatturiero.












































