Iuschra, nessuna traccia. Tra gli abitanti cresce il pensiero di un rapimento

Iuschra, dove sei? Una domanda ad attanagliare i 300 uomini che da giovedì sono saliti alla volta dell’Altopiano di Cariadeghe per cercare la bimba di 12 anni affetta da autismo svanita letteralmente nel nulla. Senza sosta proseguono le ricerche. Ad oltranza, come ha fatto intendere il prefetto Annunziato Vardè nella giornata di ieri al termine dell’ennesimo vertice. Ricerche in ogni angolo dei boschi fitti e selvaggi, in ogni anfratto di una terra carsica difficile da perlustrare. Ci stanno provando tutti: Protezione Civile, Vigili del Fuoco, Sommozzatori, Volontari e unità cinofile scese appositamente dall’Olanda per dar man forte alle indagini.

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Un mistero apparentemente senza soluzione iniziato nel pomeriggio di giovedì con la fuga di Iuschra dal gruppetto di ragazzi disabili presente con gli educatori a Serle. “Si continua a cercare una persona viva”: lo ripetono gli uomini sul posto. Ma più passa e trascorre il tempo più la situazione che si profila al’orizzonte assume contorni neri e cupi.

Al peggio nessuno vuole pensare. Su tutti il padre della piccola rimasto da giovedì nel campo base in attesa di riabbracciare la propria figlioletta. E’ lui tante volte a infondere nuova fiducia a tutti. Non perde la speranza e non da nemmeno conto alle voci iniziate a circolare a Serle di un possibile rapimento.

Per gli abitanti della zona è impossibile non aver trovato nessuna traccia, nemmeno un indizio del suo passaggio. Qualcuno sussurra che in tutta questa vicenda ci sia qualcosa di strano. Nessuna ipotesi è stata scartata dagli inquirenti i quali tuttavia non credono all’ipotesi del rapimento. Ma il fatto vero e reale è che di Iuschra da quasi una settimana non si anno più notizie, e più trascorre il tempo più cresce la preoccupazione.