Da diversi anni era vittima di violenze fisiche e verbali, anche durate le gravidanze. Ma fino ad ora non aveva avuto la forza e il coraggio di denunciare il marito violento, Abu Ammar Al Sudani, conosciuto in città e nella comunità islamica per le sue trasmissioni su tv locali.
La donna, ora, una 26enne, si trova in una casa protetta con i suoi tre figli.
A scatenare le reazioni violente dell’uomo, che si trova ora in carcere a Brescia, erano spesso banali iniziative assunte dalla moglie quali l’acquisto di biancheria per la casa o l’acquisto di un telefono nuovo. In una circostanza, l’uomo ha rovesciato la spazzatura addosso alla donna, per punirla del fatto che lei non l’avesse gettata precedentemente.
In alcune casi la vittima era stata costretta a far ricorso alle cure mediche o addirittura, in un caso, al ricovero per 10 giorni ma aveva giustificato le lesioni come la conseguenza di incidenti domestici.
A suscitare i timori della donna, che solo di recentemente ha trovato il coraggio di denunciare, era anche la notorietà del marito, molto conosciuto nella comunità mussulmana bresciana per il suo attivismo e per la partecipazione ad alcune trasmissioni tanto da essere stato chiamato il telepredicatore