
Si accende il dibattito in Consiglio comunale a Brescia sul divieto di affissione dei manifesti della campagna “Mio figlio no”, promossa da Pro Vita & Famiglia e bloccata dal concessionario degli spazi pubblicitari della Loggia.
Il consigliere di Fratelli d’Italia Carlo Andreoli ha parlato di “censura evidente” e ha accusato la Giunta di aver ignorato le regole: “Il regolamento comunale, all’articolo 47, stabilisce che l’amministrazione non può limitare messaggi di natura sociale. Anche se non si condivide il contenuto dei manifesti, non spetta al Comune bloccarli”.
Il Consigliere, durante la seduta, ha anche protestato esponendo uno striscione che riportava la scritta “Basta censura”.
Diversa la posizione del Comune, riferita dall’assessore al Bilancio Marco Garza, che respinge l’accusa: “È sbagliato parlare di censura. La decisione è stata presa dal concessionario dopo un’istruttoria accurata e sulla base della giurisprudenza. I manifesti sono stati ritenuti potenzialmente discriminatori e non conformi al regolamento. È la stessa valutazione che viene fatta in tutti i casi simili”.