Garantire al Brescia Calcio la possibilità di giocare nella propria città il prossimo campionato, che sia di Serie B o nella più rosea delle ipotesi in Serie A. L’obiettivo di Palazzo Loggia è quello di trovare una soluzione utile a trovare un modo affinchè il Brescia non sia costretto ad emigrare in un altra città il prossimo anno.

Nella giornata di martedì in Comune c’è stato un incontro bi-partizan nel quale sono state avanzate delle proposte per l’adeguamento del vecchio ed obsoleto impianto di Mompiano. La strada percorribile è la creazione di un bando a “durata flessibile” in base ai lavori del club e che la stessa società deciderà di fare. La durata della concessione potrebbe variare dai 2 ai 10 anni con un costo d’affitto di 120-130 mila euro.

Dal faccia a faccia Cellino-Del Bono in Loggia sono trascorsi 40 giorni nei quali tanto si è detto e poco si è fatto. Il presidente del Brescia ha avanzato l’ipotesi di uno stadio in tubolare con lo spostamento del campo a ridosso della tribuna.

La fattibilità del progetto è stata portata dal Comune di Brescia al Coni. Sullo sfondo non tramonta però nemmeno l’ipotesi del ritorno degli australiani. Venerdì il sindaco vedrà l’ambasciatore australiano in città e ai primi di maggio dovrebbe esserci una riunione con l’intera delegazione.

Il ritorno in pista degli australiani porterebbe in dite il ritorno dell’ipotesi della costruzione dello stadio ex-novo. Intanto il nodo-stadio tiene sempre banco con botta e risposta tra maggioranza e opposizione ma al momento una vera e propria presa di posizione ancora manca.