
Un invito chiaro e diretto: per le feste si brinda lombardo. È il messaggio lanciato da Regione Lombardia che, alla vigilia del Natale, ribadisce il proprio impegno a sostegno di un comparto strategico come quello vitivinicolo, fatto di oltre 3.000 cantine e di un patrimonio che unisce economia, territorio e identità.
IL VINO COME IDENTITA’
La conferenza stampa tenuta a Palazzo Pirelli ha acceso i riflettori sul ruolo sempre più centrale del vino lombardo nella promozione dell’immagine regionale, in Italia e all’estero. Un settore che non è solo produzione agricola, ma racconto del territorio, attrattività turistica e valore culturale.
“Il Natale è il momento in cui le nostre tradizioni si intrecciano alle storie delle famiglie e alle eccellenze dei territori. Dietro ogni calice c’è la fatica, il talento e la visione di migliaia di viticoltori che tengono viva una delle grandi identità lombarde. Brindare con i nostri vini significa riconoscere quel lavoro e dare un messaggio forte: l’agricoltura lombarda non arretra, guarda avanti e affronta le sfide del futuro con orgoglio e radici solide”, ha sottolineato l’assessore all’Agricoltura Alessandro Beduschi.
FONDI E PROMOZIONE
Lo sguardo è già rivolto al 2026, anno che si preannuncia impegnativo ma ricco di occasioni. Regione Lombardia confermerà gli stanziamenti del 2025 per la promozione del vino: dieci milioni di euro complessivi di fondi OCM, risorse dedicate a educazione alimentare, diritto al cibo, promozione sui mercati internazionali, Vinitaly Lombardia e sostegno alle Strade dei Vini.
“La promozione del vino lombardo è una strategia che portiamo avanti con coerenza e investimenti reali. Solo con l’OCM Vino abbiamo aperto un bando da 2,5 milioni per sostenere le nostre aziende sui mercati extra-UE, dove l’export lombardo supera oggi i 300 milioni di euro, raddoppiati negli ultimi quindici anni. I nostri vini hanno una storia e un valore che meritano di essere raccontati in tutto il mondo, e Regione Lombardia sarà sempre al fianco delle imprese che scelgono di crescere”, ha aggiunto Beduschi.
TURISMO E TERRITORIO
Il vino sarà protagonista anche nella narrazione turistica della Lombardia e nel racconto che la Regione porterà sui mercati nazionali e internazionali.
“Il 2026 sarà un banco di prova importante: il vino sarà parte integrante del racconto che la Lombardia offrirà al mondo, non come semplice accompagnamento, ma come protagonista di un sistema che unisce gusto, cultura e territorio. Il nostro impegno è continuare a lavorare in sinergia con l’assessorato all’Agricoltura, con i Consorzi e con le associazioni di categoria per rafforzare una narrazione unitaria, riconoscibile e competitiva. Brindare con un vino lombardo durante le feste significa scegliere consapevolmente la nostra identità e investire nel futuro di un’intera filiera”, ha spiegato l’assessore al Turismo Debora Massari.
MERCATO E PROSPETTIVE
Dalla produzione arrivano segnali incoraggianti. La vendemmia 2025 ha restituito uve di qualità molto elevata, anche se il contesto di mercato resta complesso, tra consumi in rallentamento e costi in aumento.
“La domanda interna ed estera rallenta, non solo per i dazi ma anche per lo spostamento dei consumi verso altre tipologie di prodotti, mentre i costi continuano a crescere comprimendo i margini delle imprese agricole. In questo scenario dobbiamo superare un luogo comune: la dimensione ridotta può diventare un vantaggio competitivo se accompagnata da una cultura d’impresa moderna e dalla capacità di fare sistema”, ha evidenziato la presidente di Ascovilo, Giovanna Prandini.
Un messaggio che diventa visione strategica: “I consorzi non sono solo strumenti di tutela, ma leve fondamentali per creare massa critica, parlare con una voce unica sui mercati e condividere investimenti in promozione, sostenibilità e innovazione. Non è la dimensione a determinare il destino delle imprese vitivinicole lombarde, ma la visione con cui affrontano il cambiamento”.













































