
“Vogliamo essere e continuare ad essere un punto di riferimento per le fasce deboli della società: le donne maltrattate, i bambini, gli anziani che vengono sottoposti a truffe. Ma contro chi delinque bisogna usare il braccio di ferro siano extracomunitari o italiani”.
È rinchiuso in questo concetto il programma di lavoro del neo questore di Brescia, Paolo Sartori che dal 1° giugno scorso ha preso il comando della Questura cittadina.
“Dove sono stato (riferendosi alle città in cui è stato Questore ndr) ho triplicato, a volte quadruplicato gli ammonimenti contro gli autori di violenza sulle donne, i daspo, di tutti i tipi, da quelli sportivi ai daspo Willy. Chi commette reati – ha aggiunto Sartori – non troverà in me un amico.
AMMONIMENTI, DASPO, PREVENZIONE E COINVOLGIMENTO DEI CITTADINI
La parola d’ordine è prevenzione. Ed è una prevenzione a tutto tondo “sia di carattere generale, specifica, operativa, istituzionale – spiega Sartori – ma anche una prevenzione a carattere più ampio, quindi una interazione costante con le istituzioni, con i cittadini per fare in modo che il concetto di sicurezza partecipata non sia solo un termine teorico ma i cittadini devono ritenere di far parte di questa società, di essere parte attiva e sapere che senza il loro aiuto diventa difficile per tutti garantire quello che deve essere un bene condiviso a prescindere dalle considerazioni politiche che è quello della sicurezza.