La profilassi pre-esposizione al rischio di contrarre l’Hiv è da oggi in “fascia A”, quindi rimborsabile dal sistema sanitario nazionale.

Lo ha deciso il Comitato prezzi e rimborsi dell’Aia, l’Agenzia del farmaco che ha dato l’ok alla rimborsabilità della cosiddetta “Prep, la Profilassi pre-Esposizione”.

Approvata nel 2016 dall’Agenzia europea del farmaco, la Prep consiste essenzialmente nell’assunzione di compresse, prima e dopo l’esposizione al rischio di contrarre il virus. Non è raccomandata a tutti ma consigliata a coloro che hanno una relazione sessuale con un partner che ha l’Hiv, a chi ha incontri sessuali casuali non protetti o a chi condivide siringhe per iniettare droghe.

SODDISFATTA ANLAIDS

“La rimborsabilità della Prep – ha commentato Bruno Marchini, presidente di Anlaids Onlus, associazione che dal 1985 si occupa di lotta all’Hiv e Aids – è un importante passo in avanti nella prevenzione dell’infezione da Hiv, poiché rende il farmaco fruibile da tutte le persone. La Prep è però un percorso che, oltre alla prescrizione del farmaco, comprende lo screening periodico delle infezioni sessualmente trasmesse, che al momento è, nella maggior parte delle regioni italiane, ancora a carico dell’utente. Auspichiamo una completa presa in carico del percorso per garantire una prevenzione efficace e completa consapevolezza”.

ESULTA ARCIGAY

“Anche l’Italia finalmente rende disponibile la PreP in gratuità, uno strumento di prevenzione fondamentale nella lotta all’HIV, allineandosi alla maggior parte dell’Europa”. Lo ha dichiarato Ilenia Pennini, responsabile salute nella segreteria nazionale di Arcigay. “Finora – ha aggiunto Pennini– uno dei maggiori limiti alla diffusione di questo farmaco come terapia preventiva era proprio l’aspetto dei costi che disincentivava proprio quelle persone più vulnerabili, tra cui giovani e persone che vivono in contesti socio-economici svantaggiati. Questo è un primo passo avanti, che le associazioni che si occupano di HIV e diritti LGBTQIA+, reclamavano da tempo”. “E’ senza dubbio una vittoria – prosegue Pennini -, ma non ci si ferma qui. Purtroppo ancora i servizi PreP sono rari e si basano più sulla volontà del singolo specialista che su servizi strutturati messi in campo dalle istituzioni sanitarie. Auspichiamo – conclude l’esponente di Arcigay- che questo sia lo stimolo necessario per implementare il servizio PreP in tutte le province e renderlo disponibile capillarmente su tutti i territori per le persone che ne faranno richiesta”.