
Dalla teoria, ora, si passa alla pratica. Brescia compie un passo importante verso una mobilità più sostenibile e moderna. È stato ufficialmente firmato il contratto per la realizzazione della linea T2 del tram, che collegherà Fiera a Pendolina. Il progetto, del valore di 327 milioni di euro, segna l’inizio della “seconda fase” del piano tranviario della città.
Non è mancata l’emozione alla firma tra Brescia Mobilità, rappresentata dal direttore generale Marco Medeghini, e la cordata vincitrice dell’appalto formata da Manelli Impresa, Alstom e Hitachi. I lavori partiranno all’inizio del 2026, con una durata prevista di cinque anni, ma il traguardo è già chiaro: vedere il primo tram percorrere le strade di Brescia entro il 2030.
“Il tram sarà bello, confortevole, accessibile a tutti – spiega la sindaca Laura Castelletti – e dovrà aiutarci a salvaguardare l’ambiente e a muoverci con rapidità”.
La nuova linea sarà lunga 11,3 chilometri e conterà 21 fermate. Tra le innovazioni più rilevanti ci sarà l’utilizzo di treni alimentati a batteria nei tratti centrali della città, per evitare l’uso dei fili della catenaria e ridurre l’impatto visivo e ambientale. I 18 nuovi convogli saranno prodotti da Hitachi a Reggio Calabria, nello stesso stabilimento in cui è nata la metro leggera di Brescia. Il progetto prevede anche 40.000 metri quadri di nuovi depositi e oltre 1.300 posti auto nei parcheggi di interscambio.



Il coordinamento dei lavori sarà curato da Brescia Mobilità, che nei prossimi mesi avvierà una serie di incontri informativi nei quartieri per spiegare i dettagli del progetto e raccogliere le opinioni dei cittadini. Inoltre, sarà aperto un “tram point” per rispondere alle domande e ai dubbi di chiunque desideri saperne di più.

