Nove mesi e il compito di ridisegnare l’architettura delle Partecipate Comunali per competere con le sfide del futuro. Il 2026 l’anno in cui maturare la decisione finale.
La Giunta Castelletti ha affidato a Ernst&Young l’incarico di realizzare una business due diligence – un’analisi strategica, organizzativa ed economico finanziaria – per definire il futuro assetto delle società partecipate, in linea con gli indirizzi approvati dal Consiglio comunale nel settembre del 2025.
“Le nostre partecipate e lo voglio ribadire – ha premesso la Sindaca – sono ben amministrate riscontriamo impegno e competenza e questo lo si può misurare dalle realizzazioni dalla gestione dai bilanci e guardando anche alla qualità dei servizi. Noi siamo un’amministrazione abituata a guardare avanti, quindi lo facciamo anche questa volta. La due Diligence ci darà quindi gli strumenti per valutare qual è il riassetto societario più utile per il bene della città e lo abbiamo già detto in consiglio comunale ho avuto modo di sottolinearlo noi non ci precludiamo nessuna possibilità. Il Comune, l’amministrazione valuterà le diverse opzioni che arriveranno sul tavolo dalla creazione di una holding che sia versione pura o mista e esamineremo l’ipotesi di fusione o aggregazione tra società che operano in ambiti diversi”.
“Anticipare e prevedere i cambiamenti, vuol dire che questo non è un tema di oggi è un tema di domani rispetto al quale dobbiamo programmare però oggi” – ha sottolineato Laura Castelletti -. “Noi non dimentichiamo che la città cresce la città si sviluppa Le regole e lo scenario economico mutano, c’è innovazione e sostenibilità economica sociale ambientale, i tagli governativi si fanno sentire e implicano il fatto che le amministrazioni locali si facciano carico oggi di molta più progettualità di molta più gestione e capacità di intercettare risorse e quindi è necessario secondo noi prepararci per il futuro nel modo migliore possibile e quindi è importante”
LAURA CASTELLETTI E MARCO BACCAGLIONI A ÈLIVE
IL LAVORO DI ERNST&YOUNG
L’analisi partirà da una ricostruzione completa dell’attuale architettura societaria. Verranno verificati gli assetti di controllo, la catena delle partecipazioni e la coerenza tra le missioni delle singole società e le priorità dell’Amministrazione. Sarà valutato anche il ruolo concreto che ogni realtà svolge nel sistema pubblico bresciano.
Ernst&Young analizzerà l’organizzazione interna delle partecipate, le loro performance operative, i processi, i contratti e i rapporti con il Comune. Dal punto di vista economico finanziario, verranno esaminati gli ultimi tre bilanci, la redditività, gli investimenti, le fonti di finanziamento, gli asset materiali e immateriali e l’eventuale presenza di contenziosi. Il fine è capire, in modo rigoroso e documentato, quale valore ciascuna società genera per l’Ente.
Sulla base di queste analisi preliminari, il Comune potrà valutare diverse opzioni di riassetto.
IL BUSINESS PLAN TRIENNALE IN OGNI SCENARIO
Lo studio commissionato dal Comune prevede che venga redatto anche un business plan triennale, che quantifichi gli effetti delle diverse soluzioni, compresi i risparmi e le ricadute sugli affidamenti e sui contratti di servizio.
“Ricostruiremo gli assetti di controllo e delle catene partecipative delle nostre società – ha assicurato Marco Baccaglioni, Direttore Generale del Comune di Brescia – e faremo una sorta di assistmen delle società che fanno parte del perimetro: il Gruppo Brescia Mobilità, con la stessa Brescia mobilità, Metro Brescia e Brescia Trasporti, la società San Filippo, il Consorzio Brescia Mercati e Brescia infrastrutture”.
“Sono 9 le fasi che verranno affrontate in questo studio . Faremo un’analisi comparata delle opzioni di riorganizzazione, la verifica della sostenibilità economico finanziaria delle diverse ipotesi perché ogni ognuna di queste forme aggregative o associative ha un risvolto economico finanziario che dobbiamo tenere in considerazione. E su questa analisi economica finanziaria verrà costruito un business plan triennale per ogni singola ipotesi di opportunità con la simulazione appunto degli impatti e economico finanziari e fiscali.
Verrà valutata la anche la fattibilità giuridica e tecnica dell’accentramento di funzioni e servizi comuni, – ha spiegato Baccaglioni -. Passeremo poi alla definizione dei modelli di governance dei meccanismi di controllo e gli strumenti di reportistica periodica tra le società.
“Per ultimo – spiega Baccaglioni – ma non per importanza il rapporto organizzativo tra le società. E questo è uno dei punti che può far eccellere un’operazione di questo tipo o può far fallire un’operazione di questo tipo, perché la centralità del ruolo del personale è importante, quindi questo significa che dovremmo valorizzare al massimo le professionalità che noi abbiamo all’interno delle società organizzandole nella maniera più corretta possibile. La organizzazione del personale è assolutamente importante ma non si può pensare che abbia un effetto immediato normalmente questo tipo di attività hanno bisogno di qualche anno per assestarsi e per trovare il proprio equilibrio equilibrio”.













































