Due ore davanti ai pm. Tanto è durato l’interrogatorio di Giovanni Erra utile a ribadire che lui non ha ucciso Desirèe Piovanelli. 17 anni dopo dunque Giovanni erra continua a professare la sua innocenza sul caso dell’omicidio del branco avvenuto nella cascina Ermengarda di Leno. Non solo. Erra ha rispedito al mittente le possibili implicazioni riguardanti un giro di pedofilia. L’unico adulto del gruppo che fu fermato e arrestato per l’omicidio di Desirèe sta scontando una pena di 30 anni nel carcere di Bollate. Nella giornata di ieri si è cercato di fare chiarezza, di provare a riscrivere una storia che turba ancora l’animo dei bresciani. Secondo gli avvocati di Giovanni Erra la storia sull’omicidio di Desirèe è ancora da scrivere nelle sue pagine di verità. Gli stessi legali hanno chiesto la revisione del processo alla Procura di Brescia. A giorni in Procura davanti al procuratore aggiunto Carlo Nocerino e al sostituto Barbara Benzi ci saranno Nicola B. Nicola V. e Mattia F. i tre adolescenti condannati rispettivamente a 18, 15 e 10 anni. Tutti hanno scontato la loro pena e sono tornati in libertà. Anche dalle loro testimonianze potrebbe aprirsi un nuovo filone d’inchiesta.