
Non più solo luogo di vendita e consegna dei farmaci, ma presidio sanitario di prossimità, capace di intercettare i bisogni dei cittadini e offrire risposte concrete, rapide e accessibili. È questa la fotografia che emerge dal bilancio delle attività 2025 di Federfarma Brescia, che guarda al 2026 con un obiettivo chiaro: rafforzare il ruolo della farmacia come primo punto di contatto tra cittadini e sistema sanitario.
Non un cambiamento, ma una trasformazione
Nel corso dell’ultimo anno le farmacie bresciane hanno consolidato una trasformazione ormai evidente anche agli occhi dei cittadini. Telemedicina, vaccinazioni, screening, autocontrolli, supporto all’aderenza terapeutica e presa in carico del paziente cronico sono entrati sempre più nella quotidianità, contribuendo a ridurre i tempi di attesa e ad avvicinare i servizi sanitari alle persone, soprattutto alle fasce più fragili e alla popolazione anziana.
Un’evoluzione che non nasce per caso, ma da una crescente domanda di sanità di prossimità. Le farmacie del territorio si sono confermate un punto di riferimento accessibile, in grado di rispondere ai bisogni emergenti e di collaborare in modo strutturato con il sistema sanitario regionale e nazionale. La recente convenzione nazionale, firmata nel marzo 2025, ha segnato una svolta storica: i servizi in farmacia sono entrati a pieno titolo nella cornice del Servizio sanitario, rendendo la “farmacia dei servizi” una realtà quotidiana.
A Brescia, questo cambiamento si è tradotto anche in numerose iniziative sul fronte della prevenzione e dell’inclusione. Dai progetti sull’accessibilità per le persone con disabilità alle campagne su obesità, menopausa e salute cardiovascolare, fino all’impegno sul fronte sociale, come il progetto Mimosa contro la violenza sulle donne e la partecipazione alle reti di sostegno per le famiglie in difficoltà. Un lavoro capillare che rafforza il legame tra farmacia e comunità.
Le parole di Marco Belloni
Un punto centrale di questa evoluzione è chiarito dalle dichiarazioni ufficiali di Marco Belloni, segretario di Federfarma Brescia, che sottolinea con forza il ruolo complementare della farmacia nel sistema sanitario:
“Le farmacie stanno cercando di rispondere ai bisogni dei cittadini. Il punto di forza della farmacia è di essere vicino alle persone, di capire dove sono le esigenze e quindi da questa base formulano delle proposte. Quello che viene fatto però assolutamente non si andrà a sostituire alle competenze dei professionisti come i medici, i medici di famiglia, i medici specialisti. Sarà un supporto che aiuterà tutti a lavorare meglio nella sanità. Questi servizi quando vengono introdotti sono basati su delle tecnologie, delle metodologie, delle procedure validate scientificamente che hanno già dato ampia prova di sicurezza e affidabilità, quindi non è un salto nel vuoto”.
Parole che chiariscono una volta di più come la farmacia non voglia sostituirsi ad altri professionisti, ma integrarsi in modo efficace e responsabile, mettendo al centro il cittadino.
Le sfide del futuro
Guardando al 2026, Federfarma Brescia si prepara a una fase di ulteriore rafforzamento dei servizi e di nuove sfide: sostenibilità economica e organizzativa delle farmacie, gestione del personale, sviluppo di nuove competenze e integrazione con la sanità digitale. Centrale resterà anche il tema delle risorse umane, con l’obiettivo di attrarre giovani professionisti e investire nella formazione, anche grazie alla collaborazione con l’Università di Brescia.
La direzione è tracciata: una sanità sempre più vicina alle persone, dove la farmacia di quartiere continua a essere un presidio fondamentale, capace di ascoltare, prevenire e accompagnare i cittadini nei percorsi di salute. Un modello che, a Brescia, è già realtà e che nel prossimo futuro è destinato a crescere ulteriormente.











































