Maltrattamenti aggravati dalla giovane età delle persone offese, con condotte protratte dal 2017 ad oggi.

È l’accusa mossa ad istruttrice federale di ginnastica ritmica, raggiunta oggi da una “ordinanza cautelare interdittiva che prevede il divieto temporaneo di esercitare la professione di allenatrice sull’intero territorio nazionale per un anno”. 

L’indagine è partita dalle “confidenze” di una mamma di una allieva in merito a presunte condotte illecite dell’allenatrice di un’Accademia per atlete di ginnastica ritmica, affiliata alla “Federazione Ginnastica d’Italia”, durante gli allenamenti, nei confronti delle figlie e di altre giovani ginnaste di età compresa tra i 10 e i 14 anni.

Da qui l’intensa attività investigativa con audizioni protette delle ragazzine, videoregistrate e assistite da una psicologa dell’ASST – Brescia. 

Oltre alle giovani atlete gli agenti della Polizia di Stato hanno ascoltato anche oltre venticinque persone, tra vittime, testimoni, genitori delle ginnaste, colleghi dell’indagata, psicologi a cui si erano rivolte alcunenatlete e gli stessi vertici della Federazione nazionale.

Le indagini hanno riguardato anche l’analisi dei telefonini con il “recupero” dei messaggi nelle chat  e di riprese video di alcuni episodi, anche girati dalla stessa indagata. 

Tutti gli elementi raccolti, secondo il Giudice che ha emesso l’ordinanza interdettiva, avrebbero confermato il quadro indiziario e spiegato la ragione per la quale le giovani ginnaste avrebbero abbandonato l’Accademia anche a fronte di prospettive di grande successo sportivo, persino in campo internazionale.

L’attività investigativa della Polizia di Stato, è durata oltre tre mesi ed ha portato alla contestazione di presunte illecite condotte nei confronti di otto ragazze minorenni (di età compresa tra i 10 ed i 14 anni).

Il Giudice ha ravvisato il delitto di maltrattamenti (aggravati dalla minore età delle vittime), in un contesto parafamiliare come quello di una scuola sportiva in cui le minori erano affidate all’istruttrice per ragioni di educazione, sportiva ma anche scolastica, trattandosi di un centro semiresidenziale nel cui ambito le giovani atlete trascorrevano l’intera giornata tra allenamenti ed impegni di istruzione, dalle otto del mattino fino a tarda sera.

Le indagini sono tuttora in corso e proseguiranno al fine di accertare il coinvolgimento di altri minori e approfondire la dimensione del fenomeno.