Partiranno ufficialmente sabato 3 gennaio 2026, ma per molti bresciani i saldi invernali sono già cominciati. Tra pre-saldi e promozioni anticipate, una parte consistente degli acquisti è stata effettuata subito dopo Natale, riducendo l’impatto dell’avvio ufficiale.

Secondo le stime di Confcommercio Brescia, i saldi invernali in provincia di Brescia valgono 102,2 milioni di euro, una cifra in linea con lo scorso anno, ma inserita in un contesto di consumi sotto pressione e concorrenza sempre più forte da parte dell’online.
La previsione riguarda oltre 9.000 negozi del territorio e fotografa una situazione di sostanziale stabilità, con l’incognita dell’andamento reale delle vendite nelle prossime settimane.
“La stima è sostanzialmente in linea con quanto previsto un anno fa, con la speranza che poi nella realtà dei fatti questi saldi invernali possano stupirci in positivo”, ha dichiarato il presidente di Confcommercio Brescia, Carlo Massoletti.

PRE-SALDI E STAGIONE PROMOZIONALE CONTINUA

A rendere più complesso il quadro è una stagione degli sconti che di fatto si allunga ben oltre il calendario ufficiale. Secondo un sondaggio Ipsos citato da Confesercenti, quasi 2 milioni di italiani hanno già effettuato acquisti a prezzo ribassato subito dopo Natale, nella fase dei cosiddetti pre-saldi.

Una dinamica che riguarda anche il territorio bresciano, soprattutto nel settore moda, dove le vendite anticipate stanno diventando strutturali. Black Friday, promozioni online e outlet hanno trasformato il periodo tra novembre e gennaio in una lunga stagione di sconti, comprimendo i margini e riducendo l’efficacia dei saldi come leva commerciale.

CONSUMI FERMI E PRESSIONI DELL’ONLINE

Il settore più in difficoltà resta quello del retail tradizionale, in particolare abbigliamento e calzature, colpiti da una fase di stagnazione dei consumi e dalla concorrenza dei grandi operatori digitali.
“Siamo in una fase di stagnazione dei consumi per quanto riguarda soprattutto i settori dell’abbigliamento e delle calzature, che continuano a soffrire molto anche la concorrenza sleale dei grandi player online”, ha sottolineato Massoletti.

TRASPARENZA E REGOLE PER IL MERCATO

Dal fronte Confesercenti arriva un richiamo alla necessità di ristabilire trasparenza e concorrenza leale, a tutela sia dei consumatori sia delle imprese che rispettano le regole.
“Prezzi e sconti devono essere chiari, verificabili e confrontabili, soprattutto nel digitale e nelle iniziative riservate a platee selezionate. È fondamentale il rispetto delle norme sugli annunci di riduzione di prezzo, a partire dal riferimento al prezzo più basso praticato nei 30 giorni precedenti, come previsto dalla legge”, ha affermato Barbara Quaresmini, presidente di Confesercenti Lombardia Orientale.
“Senza un intervento in questa direzione il rischio è che i saldi perdano progressivamente la loro funzione, diventando solo un episodio all’interno di una promozione permanente”.

CENTRI STORICI E ATTRATTIVITÀ

Un segnale incoraggiante arriva dai flussi nei centri storici bresciani, dove a dicembre è stato registrato un +6% di visitatori. Un dato che alimenta la speranza di una maggiore ricaduta sulle vendite nei negozi di prossimità.
“Rendere i centri storici più attrattivi e vivi è una delle grandi sfide che stiamo affrontando con le Amministrazioni, attraverso strumenti come i Distretti del Commercio”, ha concluso Massoletti. “L’obiettivo per questi saldi è invogliare chi ha frequentato i centri storici a dicembre ad acquistare di più nei negozi di prossimità”.

Resta infine aperta la questione del calendario dei saldi, che secondo Confesercenti non coincide più con la reale fine della stagione commerciale, generando distorsioni nel mercato e penalizzando soprattutto il commercio tradizionale.