Come nel 2018, Brescia si conferma al 22° posto nella classifica stilata dall’Università La Sapienza sulla qualità della vita nelle province italiane. Una posizione consolidata e ottenuta proprio nel 2018 quando dalla 27esima posizione del 2017 è salita a quella attuale. Al primo posto invece troviamo Trento.

Nel 2019 la qualità della vita in Italia è complessivamente migliorata. Oggi sono 65 su 107 le province italiane in cui la qualità di vita è buona o accettabile: un dato che risulta il migliore degli ultimi cinque anni. Nel 2015, infatti, le province in cui «si vive bene» erano 53 su 110, nel 2016 e 2017 erano diventate 56 su 110, nel 2018 avevano raggiunto quota 59 su 110.

Rispetto agli anni passati, nel 2019 l’indagine dell’Università La Sapienza ha incluso informazioni statistiche più dettagliate sul tenore di vita; la dimensione servizi finanziari e scolastici è stata sostituita da quella istruzione, formazione e capitale umano. Inoltre sono stati individuati nuovi “cluster” di analisi che hanno dato vita a cinque raggruppamenti di province omogenei in cui è possibile riscontrare caratteristiche simili.

Anche in questa indagine emerge chiaro un dato: nelle province di piccole e medie dimensioni si vive meglio che nelle metropoli. I grandi centri urbani faticano a toccare la vetta e a mantenere posizioni di eccellenza.

Tuttavia, le performance di alcune grandi città nel 2019 migliorano: Roma risale dall’85° al 76° posto; Milano dal 55° al 29°, Torino dal 78° al 49°; Bologna dal 43° al 13°. Per quanto riguarda Napoli, il salto è dal 108° al 104° posto.