Le famiglie bresciane sono ancora alle prese con le difficoltà economiche, sociali, generazionali e di genere già registrate nel 2022 e che si sono ripresentate nel 2023. Il bilancio del lavoro annuale dei servizi di Caf e Patronato delle Acli provinciali offre uno spaccato preciso delle esigenze del nostro territorio: il dato principale che emerge, anche nell’analisi sul lungo periodo, è, appunto, la marcata crescita dei bisogni in tutti gli ambiti della vita.

Caf Acli

Il Caf, nel corso del 2023, ha consolidato la sua leadership nella provincia per il numero di clienti nei due servizi principali offerti, ovvero il Modello 730 e la Dichiarazione Isee. Una leadership che si è sviluppata notevolmente dal 2015 a oggi 2023: nel corso di questi otto anni, si è registrata una significativa crescita delle famiglie assistite per la Dichiarazione Isee, passando da 17.000 nel 2015 a oltre 43.000 nel 2023, con un aumento percentuale del 153%.

È opportuno sottolineare che l’introduzione dell’Assegno Unico nel 2022 ha contribuito all’incremento delle richieste, ma è altresì rilevante notare che l’andamento dei bisogni ha manifestato una marcata crescita già da alcuni anni. Nel medesimo arco temporale 2015-2023, si è osservato anche un incremento dei clienti per la dichiarazione dei redditi Modello 730, passati da 49.129 a 66.555, registrando un aumento di 17.426 unità, equivalente al +35%.

“Evidenziamo che questi risultati sono stati conseguiti da quando la Pubblica Amministrazione ha messo a disposizione dei cittadini la dichiarazione precompilata, sia per l’Isee che per il Modello 730, rappresentando così un periodo di otto anni significativi per le Acli Bresciane – afferma Michele Dell’Aglio, direttore del Caf Acli Brescia – la crescita del numero di clienti è un chiaro segnale positivo della rilevanza e dell’efficacia dei servizi offerti dalle Acli bresciane, nonché della fiducia della comunità della nostra provincia nei nostri confronti. Anche nella nuova sede di via Branze, il Caf continua a coltivare la fiducia della clientela attraverso un approccio professionale e attento alle esigenze individuali, confermando la nostra missione di fornire servizi di eccellenza nel campo fiscale”.

In particolare la crescita delle Dichiarazioni Isee indica un interesse crescente per l’accesso a servizi o benefici legati alle condizioni economiche delle famiglie bresciane: un paio di esempi:

  1. Nel 2023 ben 20.561 famiglie hanno ottenuto presso Caf Acli un indicatore Isee inferiore a 15.000 euro, il che significa che quasi una famiglia su due (20.561 su 43.214), senza ulteriori domande (il bonus è automatico) ha potuto beneficiare del Bonus Sociale (energia elettrica e gas)
  2. Sempre quest’anno sono 26.686 le famiglie con minori (su 28.543, 93%) con Isee inferiore ai 43.240 euro (diventerà 45.575 euro dal 2024), limite che permette di percepire un importo dell’Assegno Unico superiore al minimo.

Patronato Acli

Per quel che riguarda le osservazioni derivanti dall’attività del Patronato si nota che, nel 2023, aumentano, rispetto all’anno precedente, le richieste di pensionamenti, di invalidità e di maternità, decrescono quelle di dimissioni e si mantengono costanti quelle di Naspi.

Nel dettaglio il Patronato, nel 2023, ha presentato:

  • 4400 domande di Naspi (che rispecchiano il numero delle domande presentate nel 2022).
  • 2140 domande di maternità, dato in crescita rispetto al 2022 quando ne erano state presentate circa 2100 nel corso di tutto l’anno.
  • 1300 domande di Reddito di Cittadinanza, che è un dato molto inferiore rispetto a quello del 2022 (circa 3000 domande), ma che è conseguenza del fatto che nel maggio 2022 era stato affrontato il secondo grande rinnovo alla scadenza dei 18 mesi dei redditi di cittadinanza, la cui prima domanda era stata presentata ad aprile 2019. A partire dal 2023 inoltre è stato stabilito che i nuclei familiari in cui non siano presenti minori, o disabili, o anziani ultrasessantenni, o soggetti presi in carico dai Servizi Sociali, non possano percepire più di 7 mesi di Reddito di Cittadinanza. La misura in questione andrà comunque ad esaurirsi al 31/12/2023 anche per i nuclei in cui siano presenti le categorie fragile suddette.
  • 5400 dimissioni, dato in calo rispetto al 2022 quando ne erano state presentate circa 6100.
  • 4700 domande di pensione, di vecchiaia e anticipate, dato in crescita rispetto al 2022, quando ne erano state aperte complessivamente 4570.
  • 10.000 domande d’invalidità, dato in crescita rispetto al 2022 quando ne erano state presentate complessivamente circa 9600.
  • 1300 interventi in materia di infortuni sul lavoro e malattie professionali, dato in crescita rispetto al 2022 che aveva fatto registrare complessivamente circa 1200 interventi verso l’Inail.