In occasione della giornata internazionale della donna, AISLA celebra e riconosce il ruolo essenziale delle donne caregiver che assistono pazienti con patologie rare come la Sla. Donne che dedicano ore preziose alla settimana per fornire cura e supporto ai propri cari, affrontando difficoltà sia nell’ambito lavorativo che personale.

Sono ancora notevoli le disparità che persistono nell’ambito lavorativo italiano. Le donne infatti tendono ad assumersi la maggior parte delle responsabilità nell’assistenza familiare, che spesso le costringe a ridurre o abbandonare il loro lavoro. In Italia, solo il 49,4% delle donne lavora, rispetto al 62,3% degli uomini. Oltretutto, le donne sono più probabilmente impiegate in lavori a tempo parziale e ricevono stipendi inferiori rispetto ai colleghi maschi.

Tuttavia, le difficoltà affrontate dalle donne caregiver non riguardano solo la sfera lavorativa. Il ritmo frenetico e gli impegni pressanti possono causare stress e una riduzione del benessere fisico e mentale.

Un’indagine di Ipsos ha rivelato che l’82% delle donne intervistate non ha nemmeno un’ora al giorno per sé, con la metà delle caregiver che non ha il tempo per controlli medici preventivi. Questo può aumentare il rischio che anch’esse diventino bisognose di assistenza.

Spesso, queste donne affermano che l’aiuto economico che ricevono è insufficiente a coprire le spese quotidiane. Per questo, non solo oggi, spiega AISLA, dovremmo valorizzare le donne caregiver trovando soluzioni efficaci per alleggerire il loro fardello.