La Lombardia da lunedì è in zona rossa, i dati sul contagio non sono migliorati nonostante l’arancione rafforzato così come quelli dei ricoveri che mostrano (specialmente nella nostra provincia) una situazione al limite del critico. Arrivano quindi le restrizioni più stringenti stabilite dal nuovo decreto legge.

A dispetto delle voci della vigilia rimane invariato il coprifuoco. Niente anticipazioni della fascia oraria 22 – 5 che ormai ben conosciano.

Nella zona rossa in linea di massima ogni spostamento non giustificato è proibito: “È vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori in zona rossa nonché all’interno dei medesimi territori – si legge nel testo – salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute”. Rimane consentito il ritorno alla residenza, domicilio o abitazione. (SCARICA QUI L’AUTOCERTIFICAZIONE IN FORMATO PDF EDITABILE)

Niente visite a parenti e amici. Sparisce la deroga natalizia valida per potersi recare una volta al giorno in massimo due persone verso un’abitazione abitata. Questo divieto era già in vigore con l’arancione rafforzato. Le visite dovrebbero tornare possibili nel proprio comune il 3, 4 e 5 aprile in occasione della Pasqua.

Bar e ristoranti sono chiusi, non è mai possibile consumare cibi e bevande all’interno. Resta consentita la consegna a domicilio senza limiti d’orario, mentre l’asporto è possibile fino alle 22 per i ristoranti e fino alle 18 per i bar.

Il commercio vede nuovamente chiudere i battenti ai negozi al dettaglio, salvo le attività ritenute necessarie come generi alimentari e di prima necessità. Rimangono aperte ad esempio edicole, tabaccai e farmacie. Chiudono invece gioiellerie e negozi di abbigliamento e accessori in base ai codici Ateco. I mercati si potranno svolgere, ma solo con i banchi che vendono alimentari, prodotti florovivaistici e prodotti agricoli.

Come ampiamente annunciato chiudono i servizi alla persona: niente centri estetici, parrucchieri e barbieri fino a nuovo ordine.

Chiuso anche il settore culturale tanto per quanto riguarda i musei, quanto per i cinema e i teatri. La data del 27 marzo per la loro riapertura sembra sia già stata rimandata a dopo Pasqua. Sono invece consentite le celebrazioni religiose nel rispetto delle norme.