A distanza di un mese e tre settimane la vicenda della scomparsa di Laura Ziliani subisce un nuovo scossone: stando a quanto riportato da Ansa infatti, il pm Caty Bressanelli avrebbe iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio due delle tre figlie.

La donna di 55 anni, stando a quanto appreso in quei giorni di ricerche forsennate, si era allontanata dalla sua casa di Temù per una passeggiata e non era più rientrata. Ampio era stato il dispiegamento di forze per riuscire a rintracciarla con in campo 120 persone fin dal primo giorno fra Soccorso Alpino e Speleologico, Soccorso Alpino Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, Carabinieri e decine di volontari. Dopo una settimana di rastrellamenti senza esito però, le ricerche erano state sospese.

Oggi la svolta che sarebbe arrivata a seguito di alcune incongruenze nelle testimonianze delle due figlie ora indagate. A tal proposito sarebbero stati posti i sigilli anche alla casa della donna a Temù, abitazione che aveva condiviso con il marito fino al 2012 quanto aveva perso la vita in una valanga. Nonostante ciò l’amore di Laura per la montagna non era scemato e anche se da tempo viveva a Roncadelle dopo aver lasciato la divisa da vigile vi tornava spesso.

Al momento della sua scomparsa sembra anche che una telecamera l’avesse ripresa e anche un testimone afferma di averla incrociata su un sentiero da dove poi sono partite le operazioni di ricerca. Come detto però nessun riscontro, se non il ritrovamento di una scarpa che per un attimo aveva dato la speranza di essere vicini a una soluzione.