I numeri sembrano decretare un leggero calo ma pur sempre si tratta di numeri che fanno male. Sono quelli delle cosiddette morti bianche dove morire sul lavoro rimane una delle piaghe più buie e difficili da sopportare ad oggi. Dall’inizio dell’anno i decessi sul lavoro o per il lavoro a Brescia e provincia sono 20.

L’ultimo in ordine di tempo è l’operaio 52enne marocchino deceduto nella giornata di martedì alla Aso di Ospitaletto, colpito e schiacciato da un escavatore condotto da un collega 65enne. All’origine dell’ennesimo tragico incidente una distrazione, un attimo fatale nel quale tutto si ferma, per sempre.

Gesti automatici, eseguiti centinaia di migliaia di volte possono risultare fatali. Stando ai dati pubblicati dall’ Anmil lo scorso 21 ottobre nei primi otto mesi del 2018 sono stati registrati 10.904 infortuni sul lavoro: circa 600 casi in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

In controtendenza era il numero dei decessi fino ad agosto: 15 nei primi mesi del 2017, 13 nello stesso periodo dell’anno pronto ad andare agli archivi. La morte di Elharrak Larbi ad Ospitaletto a portato la tragica conta a 20, proprio come lo scorso anno.

Altro dato da non sottovalutare e l’aumento dei casi delle malattie professionali. 401 quelle denunciate ad agosto del 2017, 564 nello stesso periodo dell’anno in corso.