Il Comitato tecnico-scientifico nella riunione di ieri sulla riapertura delle scuole ha ribadito “l’obiettivo di garantire quanto prima in tutti gli istituti il necessario distanziamento interpersonale”. Resta questa la priorità per ritornare in classe a settembre in sicurezza, insieme all’obbligo della mascherina in aula sopra i 6 anni. Il coordinatore del Cts, Agostino Miozzo, ha infatti spiegato che i bambini e ragazzi sopra quell’età dovranno usare la mascherina in classe, che potrà essere abbassata durante una interrogazione, a mensa o mentre si farà ginnastica. Il Cts, in una nota, ha poi riconosciuto “il grande lavoro già fatto, in un’ottica di prevenzione, sulla logistica infrastrutturale, nonostante le note problematiche di edilizia scolastica presenti in determinate realtà territoriali frutto di anni di scarsa attenzione al settore dell’istruzione”.

Sulla misura del distanziamento fisico di un metro tra gli alunni il Comitato ha ribadito che l’obiettivo è garantirla quanto prima. “Tutti gli interlocutori coinvolti stanno mettendo le loro competenze al servizio di questo obiettivo, lavorando per l’identificazione di spazi che possano utilmente complementare quelli esistenti, per l’acquisizione dei banchi (che arriveranno a partire dall’8 settembre e la cui distribuzione sarà completata nel mese di ottobre sull’intero territorio nazionale), per identificare percorsi che disciplinino le entrate e le uscite degli studenti, nonché i movimenti all’interno degli istituti, in maniera da evitare assembramenti”. Si potrà quindi cominciare senza distanziamento solo dove non si può fare altrimenti ma l’obiettivo è trovare soluzioni in fretta.

La ripartenza di tutte le scuole il prossimo 14 settembre “rappresenta una priorità assoluta per il Paese”, ha sottolineato il Cts, che ha tentato anche di tranquillizzare i dirigenti scolastici. “Le preoccupazioni per eventuali responsabilità non hanno motivo di esistere in base a quanto previsto dalla Legge 40 del 5 giugno 2020. Ad essi e a tutto il personale scolastico, docente e non, va anticipatamente il ringraziamento per quanto faranno con la consueta passione e professionalità per la ripresa della scuola”, hanno chiarito gli esperti.

Il Cts prevede anche un supporto di medici di famiglia e pediatri per gestire al meglio la sicurezza, lavorando “per un attivo coinvolgimento sia dei pediatri di libera scelta che dei medici di medicina generale, i quali saranno chiamati assieme ai Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende sanitarie locali a garantire ottimale supporto alle scuole e gestione, secondo le normative vigenti, dei soggetti infettati da Sars-CoV-2 e dei loro contatti”. A disposizione di studenti e personale ci saranno, inoltre, 11 milioni di mascherine al giorno e saranno distribuiti, ha affermato il commissario all’emergenza Covid, Domenico Arcuri. “170mila litri di gel igienizzante la settimana per rispondere ai tre requisiti di base: protezione individuale igienizzazione mani e screening: una operazione che pochi paesi hanno attuato molto onerosa”. Ma sulle misure di sicurezza per le scuole “la decisione definitiva la prende il governo nella sua interezza”, non il Cts, ha detto il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia secondo una ricostruzione del “Corriere della Sera”. “Finché non c’è un accordo non ci sono linee guida”, avrebbe detto al termine della riunione di ieri.

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