Qualora confermate dopo il processo, sarebbero accuse pesantissime quelle a carico di un dirigente medico del reparto oculistica dell’ospedale di Esine che in mattinata è stato arrestato dai Carabinieri e posto ai domiciliari. I reati attualmente contestati in via provvisoria sono truffa aggravata, peculato, falso in atto pubblico e indebita induzione a dare o promettere utilità.

Stando alle indagini dei militari della compagnia di Breno, che hanno lavorato sul caso da novembre 2022 allo scorso aprile, il primario avrebbe sfruttato la sua posizione all’interno della struttura per ottenere e dare a sua discrezione alcuni benefici.

In primis pare che si facesse pagare somme da 500 a 700 euro per aggirare i lunghi tempi di attesa per l’intervento alla cataratta. Dopo i primi esami infatti, se arrivava il denaro, pare che l’attesa solitamente più lunga passando dal Cup si riducesse a un mese o poco più.

Secondo i Carabinieri si sarebbe inoltre intascato anche la quota che spetta all’Asst per le visite e avrebbe prestato servizio in uno studio medico privato (di cui era direttore sanitario) in giornate in cui era in servizio all’ospedale pubblico.

L’ultima accusa riguarda la redazione di certificati medici, che si ipotizzano falsi, per il rinnovo della patente a favore di pazienti che invece i requisiti minimi non li possedevano.

Oltre all’arresto, i militari hanno sequestrato al medico 200mila euro, poiché secondo le analisi della Guardia di Finanza ci sarebbe “una rilevante sproporzione” fra il suo patrimonio e quanto invece legalmente dichiarato.