Cancelli aperti questa mattina all’idroscalo di Desenzano del Garda, perché il 9 agosto è un giorno speciale non solo per l’Aeronautica. Ricorrono infatti i 105 anni dal Volo su Vienna, la storica impresa di Gabriele D’Annunzio. Era il lontano 1918 quando il Vate, a bordo di un Ansaldo S.V.A. (Savoia, Verduzio, Ansaldo) decollava in formazione dal campo di aviazione di San Pelagio alla volta della capitale dell’impero Austro-Ungarico.

A Vienna, gli aerei sparsero decine di migliaia di volantini in quella che fu una prima, straordinaria operazione di marketing ante litteram.

“Per noi è un’impresa molto evocativa in quanto rappresenta quelli che sono i valori fondanti dell’Aeronautica Militare – ha detto il comandante del Sesto Stormo Luca Giuseppe Vitaliti – Una missione che con grande sprezzo del pericolo e con i limitati mezzi del tempo ha consentito di sorvolare una capitale europea e di ottenre obiettivi strategici e propagandistici che hanno inesorabilmente contribuito alle sorti della guerra. Questo senza dover sganciare alcun armamento”.

La vecchia sede del “Reparto Alta Velocità” è stata teatro dell’evento celebrativo, con una sentita cerimonia di Alzabandiera e la deposizione di una Corona di Alloro al monumento dei Caduti, alla presenza delle maggiori autorità civili e militari della provincia di Brescia e di una numerosa rappresentanza di “Diavoli Rossi” di Ghedi.

C’è stata anche la possibilità di alzare gli occhi al cielo e ammirare alcuni sorvoli (questa volta più che mai moderni) di due Tornado e di un F-35 del Sesto. I passaggi dei caccia hanno anche fatto rumore non solo nei cieli, perché anche sui social in molti si sono chiesti cosa stesse succedendo temendo forse qualche vento di guerra. Fortunatamente non si tratta di nulla di tutto ciò, ma di un giorno di festa celebrato così come l’Aeronautica sa fare.

All’interno degli hangar dell’idroscalo gardesano è stato possibile anche ammirare le riproduzioni di due velivoli: uno, recentemente inaugurato, è il Macchi-Castoldi M.C.72 in scala 1:1 di Francesco Agello, mentre l’altro uno Sva come quelli utilizzati su Vienna realizzato da Angiolino Bellè.

Sia il comandante Vitaliti sia, in modo deciso, anche il sindaco Guido Malimnverno, hanno ribadito più volte la volontà di redere l’idroscalo un punto focale dell’offerta del territorio senza però snaturarlo. Anzi, sotto il controllo militare come è ancora oggi, sfruttarlo per avvicinare ulteriormente la comunità e i turisti alla sua storia e più in generale all’Aeronautica Militare Italiana.